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WEBINAR AISA

Pet relationship, luci e ombre nel post pandemia

Pet relationship, luci e ombre nel post pandemia
Il 70% dei possessori di animali da compagnia si affida regolarmente al proprio veterinario di fiducia. Il dato emerge dalla ricerca realizzata da SWG per AISA, l'Associazione delle Industrie per la Salute Animale. Luci e ombre nella relazione con i pet nel post pandemia. In arrivo proposte di legge per defiscalizzare le spese veterinarie.

Gli animali da compagnia sono sempre più presenti nelle famiglie italiane per sensibilità culturale, ma anche per individualismo.Dopo il lockdown severo del 2020, l'impennata di adozioni sta subendo un "riflusso".  La società chiede norme e pene più rigorose a tutela degli animali, ma va educata al rispetto etologico della natura animale. La relazione con il cane e il gatto è universalmente considerata benefica e la politica risponde con proposte di agevolazione fiscale, tanto più necessarie dopo l'impoverimento economico post Covid. E il Medico Veterinario? Riferimento assoluto per i proprietari, deve confrontarsi con una evoluzione socio-culturale più complessa di come appare.

Questo in sintesi il take home message del webinar "Dalla campagna alla casa: l'evoluzione sociale del rapporto con gli animali"- trasmesso questa mattina da AISA (Associazione Industrie per la Salute Animale). L'incontro ha fatto perno sui dati di una indagine condotta da SWG per AISA, presentati da Giulio Vidotto Fonda. A commentarli, insieme ad Arianna Bolla (Presidente AISA) sono intervenuti  Marco Melosi (Presidente ANMVI), Roberto Marchesini (Etologo), le Senatrici veterinarie Caterina Biti (PD) e Rosellina Sbrana (Lega) e gli onorevoli Filippo Maturi (Lega) e Michela Vittoria Brambilla (Forza Italia).

Dal lockdown al "riflusso"- Un italiano su due possiede un pet. La pandemia ha accresciuto il legame affettivo con gli animali da compagnia, ma il loro incremento numerico è iniziato prima: il 51% degli attuali possessori di un pet lo aveva adottato o acquistato già nel 2016. Secondo la senatrice Sbrana, la pandemia ha segnato un un aumento delle adozioni dai rifugi, ma l'On Brambilla avverte: "nel 2021 la sensazione è diversa, è anno di "riflusso" in cui molti pet portati in casa con leggerezza adesso vengono ceduti"- ha dichiarato. Si tratta di  "cessioni di proprietà" di "abbandoni controllati" aggiunge la Presidente dell'intergruppo parlamentare per la tutela animale, dovuti al fatto che dopo il lockdown, il crack economico, il ritorno al lavoro o la morte del proprietario hanno modificato le condizioni. "Nel 2021 le adozioni sono cresciute a ritmo più contenuto"- dichiara.

Un convivenza troppo stretta?- Per il Presidente Melosi "il forte legame con il pet si spiega con il fatto che l'animale da compagnia è stata l'unica risorsa affettiva e vitalizzante nei mesi più bui della pandemia". La moderatrice, la giornalista Maria Concetta Mattei, chiede se i Veterinari stanno notando un eccesso di attenzioni sul pet. " Abbiamo un ruolo importante anche per le persone- risponde Melosi- ho visto situazioni psicologiche risolte grazie alla relazione animale e siamo pronti ad una rinnovata attenzione"- afferma. I proprietari fanno troppe domande? insiste la moderatrice. "Dobbiamo rispondere a tutte le domande, anche ai dubbi indotti dalla Rete. Andare sul web lo facciamo tutti, ma poi c'è la responsabilità della decisione - chiosa Melosi- e fra i Medici Veterinari ci sono sempre più specialisti, anche per gli animali non convenzionali da compagnia". 

Alterità animale- Tutto questo è eccessivo?   Nè troppo nè troppo poco secondo Roberto Marchesini che sposta l'accento su ciò che è sbagliato: "Gli animali hanno bisogno di esprimere la propria natura, ce lo insegna Giacomo Leopardi"- dichiara - il cane è considerato un figlioletto anche quando è un adulto anziano". A volte i proprietari non si rendon conto che "non stanno viziando i loro animali, ma li stanno maltrattando". E se nel mondo rurale l'alterità animale era spontaneamente più chiara, oggi prosegue Marchesini, "la conoscenza della diversità animale si è persa, la società urbana ha trasformato gli animali in maschere e ha tolto loro autenticità". D'altra parte, osserva Marchesini, è stata proprio la medicina veterinaria a rendere sempre più intimo il legame familiare con l'animale, grazie all'avanzamento della prevenzione e delle cure.

Regole più severe- SWG porta il dato dell'87% degli proprietari convinti che il pet migliori il sistema immunitario delle persone, essendo un elemento socializzante e in grado di contribuire alla salute psicofisica del possessore anche del possessore anziano. All'opposto il 49% di chi non possiede un animale è convinto che possano portare malattie. Mette d'accordo tutti invece la richiesta di regole più stringenti (82%) per la cura e la  tutela animale e di pene più severe (89%) per chi commette reati in danno agli animali
"Bisogna capire bene cosa si intende per diritti degli animali - secondo Caterina Biti-  perchè a volte si vedono delle "abberrazioni" con squilibri di rapporto uomo-animale che non portano benefici reciproci".
C'è necessità di acquisire un equilibrio one health e lo si può fare stabilendo un equilibrio con il mondo animale, anche pensando alle zoonosi- afferma la senatrice veterinaria.

Una pdl per la defiscalizzazione- L'On Filippo Maturi ha annunciato che la prossima settimana depositerà una proposta di legge in favore dei cittadini in prima fascia ISEE "per rendere detraibili gli interventi veterinari "salva vita". "E' una conquista di civilltà - ha dichiarato- riconoscere il valore della vita dell'animale che non può dipendere dal reddito del suo proprietario. Penso alle decine di migliaia di anziani che hanno come entrata solo una pensione ridotta. L'ostacolo economico può diventare dirimente per la vita o la morte di un animale e questo non è assolutamente giusto".
Concorde la senatrice leghista Sbrana: "Anche l'IVA al IVA 22% è assolutamente da ridurre e si potrebbe anche favorire l'adozione dai canili e gattili abbinando l'agevolazione all'adozione".
"Lo Stato deve essere al fianco dei cittadini- aggiunge l'on Brambilla in risposta ad una domanda in chat sulla creazione di un servizio veterinario pubblico- "ma non si può fare per tutti perchè è costoso, cominciamo da chi è al di sotto di una certa soglia di reddito e non perchè i veterinari sono cari- ha affermato- ma perchè ci paghiamo un'aliquota IVA che va abbassata".

Impegno politico trasversale- "Non sono costosi i veterinari sono costose le cure veterinarie- aggiunge Melosi, apprezzando "l'impegno bipartisan della politica". Secondo il Presidente dell'ANMVI, le cure veterinarie che oggi si chiedono per gli animali da compagnia sono dello stesso livello di quelle che si danno alle persone. Ma questi livelli si raggiungono con investimenti privati in strutture veterinarie sempre più complesse". La "carta vincente" secondo Melosi è quella fiscale: IVA ridotta e detrazioni fiscali più alte.

Il ruolo di AISA- Dal webinar sono arrivati "importanti segnali politici  a sostegno della relazione con gli animali da compagnia", ha concluso Arianna Bolla, e "anche AISA sarà al fianco della categoria veterinaria nel chiedere questo tipo di iniziative".