Anche quest’anno il Censis pubblica la classifica delle Università italiane. La XX edizione riferisce il timore diffuso fra i Rettori di una flessione delle immatricolazioni nell’anno accademico 2020-2021. Gli Atenei hanno reagito bene al lockdown grazie a una didattica a distanza che ha beneficiato principalmente di expertise e risorse tutte interne al sistema universitario. Padova e Sassari in testa.
Il 2020 è un anno particolare anche per le Università che hanno dovuto contrastare l’onda d’urto dell’emergenza sanitaria dovendo riorganizzare le attività e rimodulare la didattica. "Un passaggio difficile - secondo il XX rapporto appena pubblicato dal Censis- che nel complesso si è compiuto con un discreto successo".
Riorganizzazione in proprio- Le informazioni raccolte dal Censis fra tutti i rettori italiani "restituiscono l’immagine di un sistema universitario reattivo, in grado di ottimizzare risorse umane e tecniche". Tutto ciò è stato realizzato soprattutto in virtù dell’infrastruttura tecnologica preesistente e della presenza di expertise interne, in quanto da sole le risorse messe a disposizione dal Fondo per le esigenze emergenziali del sistema universitario sono state ritenute all’unanimità insufficienti.
Meno immatricolazioni- La flessione delle immatricolazioni è attesa da molti rettori nell’anno accademico 2020-2021.Il timore è che la contrazione delle nuove iscrizioni possa tradursi in un reale fattore di crisi per l’istruzione universitaria, a causa dell’impatto della pandemia sui redditi e sulle prospettive di famiglie e studenti, oltre che sulla mobilità degli studenti internazionali.
La tradizionale classifica delle Università italiane- Il rapporto contiene la tradizionale classifica degli Atenei, uno strumento creato per fornire orientamenti alle scelte degli studenti pronti a intraprendere la carriera universitaria. Si tratta di una analisi del sistema universitario italiano, basata sulla valutazione delle strutture disponibili, dei servizi erogati, del livello di internazionalizzazione, della capacità di comunicazione 2.0 e della occupabilità.
Padova due volte in testa- Il punteggio generale premia l'Ateneo di Padova, al primo posto fra le 13 sedi di Medicina Veterinaria, seguita da Sassari, Bologna e Perugia. Padova è al primo posto anche rispetto al parametro della progressione di carriera, ovvero della performance degli studenti, seguita da Parma, Bologna e Perugia. E' invece Sassari a collocarsi in vetta alla classifica secondo il criterio dell'internazionalizzazione, seguita da Perugia, Pisa e Bologna.