Giovedì prossimo, la Consulta Randagismo della Regione Lombardia analizzerà la circolare del Viminale ai Prefetti, che dettaglia le finalità e i criteri di utilizzo del Fondo per la prevenzione e il contrasto del maltrattamento di animali. Per le 94 strutture lombarde che ospitano cani e gatti, il Ministero dell'Interno ha stimato un riparto di 120 mila euro, il più alto dopo Puglia (220 mila) e Campania (145mila).
Il Ministero dell'Interno ha individuato le 9 Regioni destinatarie del Fondo sulla base della presenza di un numero di strutture superiore alle cinquanta unità in ogni regione. Sarà comunque la Ragioneria di Stato a definire il il riparto definitivo del Fondo, sulla base dei progetti inoltrati al Viminale.
La circolare del 23 maggio è firmata dal Capo di Gabinetto Matteo Piantedosi, che invita i Prefetti (di Ancona, Bari, Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino) a convocare le Conferenze regionali delle autorità di pubblica sicurezza, insieme a Regioni, ASL e Associazioni di Settore.
Dopo una "compiuta analisi della situazione", entro il 30 giugno le Prefetture dovranno inviare al Ministero del'Interno dei piani di azione "puntuali e articolati", di durata semestrale, concertati con tutti gli enti e le amministrazioni interessate, a contrasto degli illeciti. Le attività dovranno essere coordinate con i Corpi di polizia municipale "in virtù della loro capillare presenza sul territorio e per la professionalità posseduta in ambito ambientale a livello locale".Tra le azioni cui può essere destinato il contributo finanziario il Viminale segnala l'assunzione di personale della Polizia Locale a tempo determinato, le ore straordinarie degli agenti di Polizia, l'acquisto di mezzi e di attrezzature.
Spetterà alle Procure il compito di stipulare i protocolli d'intesa con i soggetti coinvolti. La prima rendicontazione operativa e finanziaria dovrà essere prodotta entro il 30 agosto, le altre con cadenza mensile.
Per il Ministero dell'Interno, il randagismo è in "forte crescita, crea allarme sociale e problemi di sicurezza pubblica". "Nonostante gli sforzi sinora compiuti, questo settore necessita di un ulteriore adattamento agli standards europei". I problemi sul tappeto vannno dagli "interessi della criminalità nel business legato alla gestione dei canili" a "situazioni molto precarie caratterizzate da ricoveri sovraffollati, carenti sotto il profilo delle condizioni igienico-sanitarie, ove gli animali patiscono un'alimentazione insufficiente o inadeguata ed altre gravi forme di violenza a causa di personaggi senza scrupoli che lucrano sulle convenzioni stipulate con i Comuni assicurandosi cospicui guadagni".
Il ruolo assegnato ai Prefetti dal Viminale discende dalla Decreto 23 marzo 2007 Individuazione delle modalita' di coordinamento delle attivita' delle Forze di polizia e dei Corpi di polizia municipale e provinciale, allo scopo di prevenire e contrastare gli illeciti penali commessi nei confronti di animali.
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