La Commissione ENVI del Parlamento Europeo sta esaminando una proposta di risoluzione sul traffico di animali da compagnia, "una importante fonte di reddito per la criminalità organizzata internazionale che influisce sul buon funzionamento del mercato interno dell'UE". Proposto un piano di contrasto e un sistema anagrafico unionale per cani e gatti.
Un utilizzo "intenzionalmente improprio" del
regolamento (UE) n. 576/2013 sui movimenti a carattere
non commerciale, fa sì che numerosi animali da compagnia siano oggetto di un commercio illegale tra Stati membri. Questo traffico "può generare profitti molto cospicui", soprattutto "per gli allevatori non autorizzati". Vi contribuiscono i passaporti per animali domestici "spesso contraffatti", una "pratica illegale che coinvolge anche veterinari".
Parte da queste premesse la proposta di risoluzione che la Commissione ENVI sta
discutendo con l'obiettivo di impegnare le istituzioni comunitarie e gli Stati Membri ad adottare una serie di misure per proteggere il mercato interno e i diritti dei consumatori dell'Unione europea dalle ripercussioni negative del commercio illegale di animali da compagnia. Non si conosce il numero di animali da compagnia allevati illegalmente per la vendita illegale, ma è noto che vengono venduti sui mercati degli Stati membri o direttamente lungo le frontiere interne dell'UE, presso le automobili in cui sono tenuti gli animali.
A rafforzare il proposito di lotta a questi traffici , intervengono anche due interrogazioni orali che sarà la stessa ENVI a presentare alla Commissione Europea e al Consiglio, per chiedere un piano di intervento "intersettoriale" e una piattaforma informatica di livello unionale contenente i dati di identificazione e registrazione anagrafica degli animali da compagnia.
La proposta di risoluzione rileva anche che il traffico di animali da compagnia ha implicazioni negative sulla salute pubblica, il benessere degli animali.
Attraverso la perdita di imposte, il traffico di pets crea concorrenza sleale, in particolare con la vendita online di animali domestici, che è scarsamente regolamentata sia a livello nazionale che dal diritto dell'UE . Un metodo "attualmente molto diffuso" per acquistare animali da compagnia nell'Unione consiste infatti "nel consultare annunci catalogati online o, in misura leggermente minore, sui social media".
I punti della risoluzione-Identificazione e registrazione di cani e gatti
-Un piano d'azione dell'UE per contrastare il commercio illegale di animali da compagnia
-Controlli, sanzioni e una migliore applicazione della legislazione dell'UE
-Cooperazione, comunicazione e formazione per le autorità doganali e veterinarie.
Risoluzione del Parlamento europeo sulla protezione del mercato interno e dei diritti dei consumatori dell'Unione europea dalle ripercussioni negative del commercio illegale di animali da compagnia
INTERROGAZIONE_ORALE_ALLA_COMMISSIONE.pdf73.25 KBINTERROGAZIONE_ORALE_AL_CONSIGLIO_UE.pdf72.62 KBIL_TESTO_DELLA_PROPOSTA_DI_RISOLUZIONE.pdf160.4 KB