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INCHIESTA

Il fatto non sussiste: prosciolti tre dirigenti del Ministero

Il fatto non sussiste: prosciolti tre dirigenti del Ministero
Definitivamente prosciolti i dirigenti del Ministero della Salute Gaetana Ferri, Ugo Santucci e Virgilio Donnini. Per il Collegio Giudicante del Tribunale di Roma "il fatto non sussiste". Con la sentenza di assoluzione di questa mattina, cade un altro filone dell'inchiesta sul presunto "traffico di virus".

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Si è chiuso questa mattina- con il proscioglimento ai sensi dell'articolo 530 Ccp-  il filone romano dell'inchiesta sul presunto "traffico di virus" che vedeva coinvolti anche tre dirigenti del Ministero della Salute. La sentenza pronunciata stamane dalla Magistratura romana fa definitivamente cadere le accuse a carico di Gaetana Ferri, Ugo Santucci e Virgilio Donnini. Per il Collegio Giudicante del Tribunale di Roma, "il fatto non sussiste".

La sentenza del Presidente della Sezione Penale di Roma, Maurizio Silvestri, è stata adottata ai sensi dell'articolo 530 del Codice di Procedura Penale, che individua i casi in cui pronunciare l'assoluzione con formula "perchè il fatto non sussiste". I tre dirigenti ministeriali avevano rinunciato alla prescrizione.

Gaetana Ferri, Ugo Santucci e Virgilio Donnini, attualmente ricoprono rispettivamente l'incarico di Direttore Generale degli Organi Collegiali, direttore dell'Ufficio (Tutela del benessere animale, igiene zootecnica e igiene urbana veterinaria) e Dirigente della Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari.

A luglio di quest'anno si era concluso anche un altro  troncone del procedimento giudiziario, quello trasferito da Roma a Padova per competenza territoriale: l'epilogo- a due anni dalle indagini- era stato l'archiviazione della posizione relativa a Romano Marabelli, Capo Dipartimento della Sanità Pubblica Veterinaria all'epoca dei fatti e oggi Segretario Generale del Ministero della Salute.
Qualche giorno prima, cadeva anche il capitolo veronese: per le stesse vicende il Giudice per l'Udienza Preliminare aveva prosciolto altre personalità coinvolte, fra cui Ilaria Capua, “perché il fatto non sussiste”.