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EPIDEMIOLOGIA E REG 1/2005

Benessere al trasporto, la fase critica dei punti di uscita

Benessere al trasporto, la fase critica dei punti di uscita
Visti gli alti rischi connessi alle esportazioni di animali vivi e il persistere di irregolarità alle disposizioni del Regolamento 1/2005, la Commissione Europea ha trasmesso agli Stati Membri un documento di raccomandazioni. Circolare del Ministero della Salute.
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Una sintesi "di cortesia" in lingua italiana: è allegata a una circolare ministeriale inviata a tutti gli operatori del trasporto animale (Servizi Veterinari, PIF, UVAC, produttori e trasportatori) che riporta le raccomandazioni della Commissione Europea agli Stati Membri per una piena e corretta applicazione del Regolamento sul benessere degli animali trasportati.

Negli ultimi tempi la questione della corretta osservanza del Regolamento 1/2005 è diventata sempre più complessa e critica in concomitanza di diversi fattori quali l'aumento delle esportazioni di animali vivi verso molti Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente - in cui l'Italia rappresenta il luogo di origine del trasporto via terra, o il luogo di transito- e la comparsa dell'epidemia di dermatite nodulare contagiosa (lumpy skin disease), che ha comportato la sospensione di un importante posto di controllo ad Haskovo in Bulgaria, ultimo punto di uscita della tratta balcanica verso i paesi terzi.

Le raccomandazioni della Commissione- inviate con circolare del 21 luglio dalla Direzione Generale della Sanità Animale-  includono un focus particolare sul benessere degli animali trasportati verso la Turchia. La nota ministeriale spiega infatti che fino a quando la situazione epidemiologica, che aggrava notevolmente i problemi connessi al rispetto delle norme, non consentirà la sospensione da parte delle autorità turche del posto di controllo in Bulgaria "sarebbe opportuno programmare le spedizioni prendendo in considerazione tratte alternative a quella balcanica- osserva il Ministero - anche in considerazione del fatto che le autorità bulgare potranno procedere all'abbattimento, a spese degli operatori, degli animali respinti alla dogana turca, oppure prendere in considerazione la momentanea sospensione delle spedizioni stesse".
Il Ministero quindi rimarca l'importanza dell'attuazione delle raccomandazioni della Commissione relative alle verifiche prima della partenza sulla corretta pianificazione dell'intera durata del viaggio, sul rispetto dei limiti di temperatura imposti dal Regolamento per i lunghi viaggi, sulla fornitura di cibo, acqua e lettiera, sulla densità di carico, sull'appropriatezza dei piani di emergenza per i lunghi viaggi e sulla conformità dei mezzi di trasporto.

In caso di irregolarità, l'autorità competente impone alla persona responsabile degli animali di intraprendere tutte le azioni necessarie alla salvaguardia del loro benessere che- a seconda delle circostanze- possono contemplare anche lo scarico degli animali e la loro sistemazione e cura fino alla risoluzione del problema; è possibile anche che sia disposta la restituzione al punto di partenza per la via più diretta e come ultima risorsa l'abbattimento o l'eutanasia.

Ai punti di uscita (PIF) i veterinari ufficiali controllano che gli animali siano correttamente trasportati, dotandosi -o avendo la possibilità di utilizzo -di strutture adeguate, nel breve raggio, non solo per lo scarico di animali in situazioni di emergenza, ma anche per consentire la programmazione e la gestione appropriata dei trasporti prima dell'uscita dal territorio nazionale, specie quando i flussi di animali assumono una connotazione quantitativamente rilevante e hanno origine da altri Stati Membri.

Si rende dunque indispensabile- rileva la nota ministeriale - avere il supporto logistico di un luogo di riposo e di trasferimento che può essere identificato anche in un posto autorizzato ai sensi del Regolamento 1255/97 di primo arrivo dei veicoli che trasportano animali verso Paesi Terzi, situato in un raggio massimo di due ore dal punto di uscita, lungo il percorso in itinere, che garantisca l'arrivo al punto di uscita in condizioni ottimali di benessere per affrontare la restante parte del viaggio fuori dalla Ue.

Un confronto con gli operatori interessati ad esportare animali vivi ha fatto emergere la disponibilità a potenziare le strutture presso i punti di uscita, o nelle immediate vicinanze, che possano soddisfare i requisiti richiesti dalla normativa- conclude la direzione generale.

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