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PIANO PNALM 2016

ANMVI: la risposta dell'Ente Parco rafforza il nostro 'no'

ANMVI: la risposta dell'Ente Parco rafforza il nostro 'no'
Antonio Carrara (Presidente del PNALM) scrive considerazioni che non modificano la posizione dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani. "Al contrario, ci rafforzano nella richiesta di sospensione immediata del Piano anti-randagismo", dichiara il Presidente ANMVI Marco Melosi.

"Stupiscono, senza portare contro-deduzioni sostanziali", le parole inviate all’ANMVI dal Presidente dell’Ente Parco Nazionale Abruzzo Lazio e Molise (PNALM), parole che offenderebbero i Medici Veterinari Liberi Professionisti se non fossero tanto paradossali e inesperte” - commenta Marco Melosi.

L’ANMVI respinge al mittente le tesi del Presidente Antonio Carrara sul Piano anti-randagismo nei territori interregionali del Parco, “semplicemente perché ribadiscono puntualmente tutte le circostanze per le quali riteniamo il Piano fuori dall’ordinamento veterinario”- dichiara Melosi: "Quanto sostenemmo per il Piano PNALM del 2014, allora bocciato dal Ministero della Salute, vale a maggior ragione per il Piano di quest’anno”.

Il Presidente PNALM, di formazione sociologo, dichiara che “le sterilizzazioni effettuate in ambulanza offrono le stesse garanzie di qualità e di buone prassi delle strutture fisse”, evidentemente senza conoscere le implicazioni clinico-chirurgiche di interventi che richiedono una laurea in medicina veterinaria, una abilitazione di Stato e l’iscrizione all’Albo professionale- e per questo si fa scudo delle autorizzazioni regionali indubitabilmente ottenute.

Se non che, si tratta di autorizzazioni che contravvengono al “principio di leale collaborazione” fra il Ministero della Salute e le Regioni sancito con l’Accordo Stato Regioni 26 novembre 2013, che ammette l’erogazione di prestazioni veterinarie solo in strutture veterinarie dotate di autorizzazione sanitaria. E che, al contrario, non ammette strutture veterinarie mobili; l’unica eccezione - fa notare l'ANMVI-  riguarda “quelle per il soccorso di animali feriti o gravi”- disciplinate dal Ministero dei Trasporti (Codice della Strada) solo come “ambulanze veterinarie” e comunque utilizzabili per lo svolgimento di attività organicamente collegate ad una o più strutture veterinarie fisse. Lo richiede il rispetto di norme di igiene e di benessere animale.

Spiace constatare che l’Ente Parco abbia anteposto valutazioni economiche (proposte di tariffazione veterinaria “insostenibili” ma delle quali non fa sapere l’importo) a valutazioni di benessere animale, valutazioni che un organismo di tutela ambientale quale è il PNALM non dovrebbe negare a nessuna specie insistente sui propri territori. La chirurgia veterinaria ha dei parametri di costo al di sotto dei quali, l’esperienza induce a dubitare che i cani possano essere al riparo da rischi.

Evidentemente malconsigliati, gli ideatori del Piano hanno preferito il volontariato, risparmiando non tanto sulle finanze dell’Ente o di quelle dei Veterinari quanto sulla pelle degli animali- conclude l'ANMVI.