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INDAGINE AISA EDRA

Pet Care: il primato è del Medico Veterinario

Pet Care: il primato è del Medico Veterinario
E' il Medico Veterinario il riferimento assoluto dei proprietari per la salute del loro pet. Solo l'1,4% si riferisce al farmacista, figura che non viene considerata esperta di pet e nemmeno di gestione del farmaco veterinario. Il primato del Medico Veterinario emerge forte e chiaro dall'indagine "Il Pet Care e la Farmacia" presentata oggi da AISA.

Gli utenti iscritti alla newsletter di Dica33, l’e-magazine di EDRA rivolto ai cittadini interessati ai temi di salute e benessere, hanno decretato il primato del Medico Veterinario in fato di salute e benessere degli animali da compagnia. I risultati dell'indagine, diffusi oggi da AISA fotografano la conoscenza dei proprietari di animali in merito alle proprietà specifiche dei farmaci animali e il loro rapporto con le farmacie.

Proprietari "selezionati"- Un campione di circa 400 utenti- sondati da luglio a settembre del 2015- rivela come la crisi economica abbia "selezionato" i proprietari rendendoli più consapevoli e responsabili nella scelta di convivenza con un cane o un gatto. Soprattutto al Nord Ovest della Penisola e secondo un profilo socio-demografico complessivo che ha quasi azzerato la differenza di comportamento fra proprietari di città e di provincia, basato su un pubblico di lettori attenti ai temi della salute e del benessere. Il target così selezionato "interpreta bene il trend di un rapporto positivo, attivo, disponibile anche finanziariamente verso i pet: il contrario di un atteggiamento di ripiego o superficialmente strumentale. Il target della indagine rappresenta quindi bene il trend emergente, quello su cui vale la pena di investire per il futuro"- si legge nel report.

Il primato del Medico Veterinario- Quando il tuo animale domestico è malato, a chi ti rivolgi per prima cosa per la prescrizione di una terapia? La risposta decreta una vittoria schiacciante del Medico Veterinario sugli amici (l'1,6% si confronta sul comportamento in questi casi) e sul farmacista (solo 1,4%); quest'ultimo non viene infatti considerato come un "esperto di pet" al quale rivolgersi per consigli se non in casi particolari o quando non si trova il Veterinario di fiducia. Dinnanzi ad uno stato di malattia del proprio amico animale che richieda un intervento terapeutico l’urgenza è quella di appoggiarsi al veterinario "E’ una reazione legata al bisogno di reagire urgentemente e senza rischiare errori a una situazione che genera ansia. In questo caso occorre la figura di massima competenza specifica e capace di risolvere con indicazioni indiscutibili"- dichiarano i rispondenti all'indagine.

Quali potenzialità per il farmacista?- Meno indispensabile è il riferimento esclusivo al veterinario quando non siamo in fase acuta e c’è spazio psicologico per chiedere consigli di orientamento. Si apre qui uno spazio per altre figure che- secondo l'indagine- vale per il farmacista il 34%. Cionostante resta forte nelle risposte la figura del veterinario: "nei confronti dei pet non vale il principio di analogia con sé- si legge nel report. " Gli animali non sono «come me» (anche se fanno ormai parte di me) e quindi non posso pretendere di conoscerli per analogia. Ho bisogno di uno specialista. In un certo senso è quindi naturale che il ricorso allo specialista sia per il pet anche superiore a quello che accade per i propri figli (almeno in prima battuta)".
Emerge quindi che il farmacista non è per la maggior parte ritenuto un esperto dei pet. Questa competenza non fa parte, nella percezione di un target proattivo e colto, delle loro competenze generali.

Nella gestione del farmaco il ruolo del farmacista appare secondario e di ripiego. Più del 70% dei rispondenti non si rivolge al farmacista per un supporto dopo la prescrizione di un farmaco da parte del veterinario. Tuttavia lo zoccolo di più del 12% che chiede comunque sempre consiglio e del 14% che chiede supporto in caso di farmaco per lui nuovo non è poi poco, considerando che ci si trova in una situazione guidata chiaramente dal veterinario prescrittore.
Questo margine positivo "ha un buon potenziale latente visto che i nostri rispondenti, pur non ricorrendo così spesso al supporto del farmacista per la gestione del farmaco prescritto, ritiene per oltre il 70% dei casi che il farmacista sia informato sui farmaci per uso veterinario"- è scritto nel report. "Quindi non era ritenuto molto esperto sui pet ma è ritenuto competente sui farmaci per la loro cura: possiamo pensare quindi che quello che non gli si riconosce è la competenza diagnostica iniziale, mentre gli si riconosce la competenza sui farmaci per la cura.Anche di fronte alla prescrizione di un farmaco per uso animale, il 67,8% dei rispondenti non chiede informazioni di utilizzo al farmacista, ritenendosi già adeguatamente informato dal Veterinario".
In generale solo il 57,4% riconosce una competenza sul farmaco veterinario al farmacista; il 29,2% non lo ritiene "per nulla informato" in proposito.

Farmacie veterinarie specializzate- E tuttavia sulla pronta disponibilità di medicinali veterinari, la maggioranza dei rispondenti apprezzerebbe la presenza di farmacie veterinarie specializzate vicino a casa.
Perciò i rispondenti sono favorevoli per il 90% ad avere vicino a casa una farmacia specializzata in veterinaria. In conclusione, "il farmacista è già un discreto interlocutore per la gestione del farmaco e può ampliare il proprio ruolo nel rapporto con il pet proponendo una area specializzata che legittimi il ricordo a lui anche per consigli e orientamenti in fase di caring precedente le indicazioni autorevoli del veterinario".

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