Per la Corte dei Conti, l’aumento dell’IVA tra un anno è inevitabile. Nel suo rapporto sulla finanza pubblica, la magistratura contabile lancia lo spauracchio dell’IVA ordinaria al 24% e di quella agevolata al 13%. Per la Corte, troppe agevolazioni fiscali riducono la base imponibile. Petizione su change.org La petizione Urgentissimo! Riduzione IVA 22% sulle spese veterinarie è attiva sulla piattaforma change.org ed è diretta al Governo e al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin. "Le spese veterinarie non sono un lusso, ma una necessità, e ci sono persone anziane, con pensioni basse, che non possono permettersi di far curare il loro adorato animale" è il messaggio della petizione già sottoscritta da 19.087 sostenitori, fra cui numerosi medici veterinari. Mancano- mentre scriviamo- 5.913 firme per raggiungere il tetto prefissato di 25.000 sottoscrizioni.
Sullo sfondo dell'iniziativa, la storica penalizzazione fiscale delle spese veterinarie e la minaccia di un ulteriore aumento di aliquota. Le ragioni per le quali la Corte dei Conti ritiene inevitabile l’aumento dell’IVA sono da ricondurre all'evasione fiscale a alle troppe agevolazioni che portano l’Italia ad essere il secondo Paese al mondo per erosione della base imponibile, il che riduce i margini di manovra della nostra politica fiscale. Le premesse dell'aumento progressivo dell'Imposta sul Valore Aggiunto sono già contenute nella Legge di Stabilità 2016: -per il 2017: aumento dell’IVA ordinaria dal 22 al 24% e quella agevolata dal 10 al 13% -per il 2018: aumento dell'IVA ordinaria dal 24 al 25%. La progressione è automatica e non richiede l'introduzione di nuove disposizioni legislative, anche se il Governo si è impegnato a trovare risorse compensative dell'aumento e quindi a non portarlo a regime. Lo scatto dell’IVA è vincolato al mancato conseguimento dei risultati di bilancio a sua volta collegati al recupero dell’evasione.
ANMVI ringrazia la Collega Carlotta Caminiti della SIVE per aver firmato e promosso l'iniziativa fra i Colleghi. ANMVI, che ha a sua volta firmato, invita a sottoscrivere la petizione, a diffonderla e a sostenerla anche nei confronti dei decisori. (come funziona change.org)