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RIPOSTA DEL SOTTOSEGRETARIO DE FILIPPO

Blu Tongue: qual è lo stato della vaccinazione?

Blu Tongue: qual è lo stato della vaccinazione?
Rivisitazione possibile delle strategie. Il picco epidemiologico è "sovrapponibile" a quello di un decennio fa; "l'inerzia decisionale di alcune Amministrazioni regionali" ha portato all'espansione nella Penisola. Centralizzare? Per la Consulta la competenza è MinSal, ma con il federalismo l'acquisto dei vaccini dipende dalle Regioni.

Quante e quali regioni hanno fatto richiesta delle dosi di vaccino per il sierotipo BTV1? Quante sono le scorte ancora a disposizione? Sono state fatte richieste per gli altri sierotipi virali? E ancora: quali sono  le ragioni della mancata disponibilità di vaccini per gli altri ceppi del virus blue tongue? Come sono stati utilizzati i contributi finanziari dell'Unione europea?  In Commissione Affari Sociali, ieri, il Governo ha dato seguito all'interrogazione parlamentare presentata dall'On Chiara Gagnarli, che insieme ad altri deputati del M5S, chiedeva al Ministero - "visto il rapido diffondersi della malattia da gennaio ad oggi" di  prevedere una gestione centrale da parte del Ministero dell'emergenza blue tongue", oltre a "tutelare le aziende agricole che non hanno potuto procedere alla vaccinazione dei capi a causa della mancanza di vaccini".

Il Sottosegretario Vito De Filippo ha risposto  in premessa che "per contrastare una malattia trasmessa da vettori quale la «Blue Tongue»- oltre alla profilassi indiretta (vaccinazione), valido strumento per proteggere gli animali dalla forma clinica e per garantire in sicurezza le movimentazioni degli animali sensibili- è necessaria l'implementazione di un capillare sistema di sorveglianza, in grado di rilevare precocemente la circolazione virale, l'incursione di eventuali nuovi sierotipi, nonché valutare la competenza dei vettori, in quanto la profilassi vaccinale da sola non costituisce una garanzia per l'eradicazione ed il controllo della malattia in questione".

L'unico presidio immunizzante disponibile al mondo- Nel corso degli anni il Ministero della salute, per fronteggiare l'epizoozia, "ha adottato una serie di misure sanitarie mirate a prevenire la sua diffusione, ivi compreso l'utilizzo in emergenza dell'unico presidio immunizzante disponibile al mondo. Il vaccino, fornito anche tramite la Commissione Europea, era della tipologia «vivo attenuato», presidio di per sé molto efficace (immunità duratura nel tempo in un'unica somministrazione), ma che presentava controindicazioni sia nelle modalità di somministrazione sia perché doveva essere utilizzato esclusivamente in un determinato periodo di tempo (entro il 30 aprile), come riportato nei vari provvedimenti del Ministero della salute".

Raccomandazioni disattese- "Purtroppo, per una serie di concause, tali raccomandazioni non sono state rispettate completamente- ha detto De Filippo-  determinando numerose segnalazioni di eventi avversi attesi, tenuto conto della tipologia di vaccino, e certificati dai Servizi veterinari in numero limitato (circa il 2 per cento), che avrebbero potuto essere risarciti considerato che le Ordinanze emanate di concerto con il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali lo prevedevano".

La situazione della malattia «Blue Tongue» nella Regione Sardegna- Quanto avvenuto per gli anni 2012-2014 - ossia un picco epidemiologico seguito, in esito alla vaccinazione di massa, da una notevole diminuzione del numero di focolai- "è esattamente sovrapponibile alle epidemie degli anni 2000-2003, durante le quali, successivamente all'impiego dei vaccini disponibili, si è assistito ad un decremento sensibile dei casi fino ad arrivare ad un «silenzio» epidemiologico".

Gestione centralizzata della materia- Al riguardo il Sottosegretario ha ricordato che "in ragione dell'assetto di competenze tra Stato e Regioni e di quanto ribadito dalla sentenza n. 12 del 2004 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato «che le iniziative per il contenimento della febbre catarrale degli ovini sono riconducibili alla materia di legislazione esclusiva dello Stato, attenendo alla profilassi internazionale e riguardano anche profili incidenti sulla tutela dell'ecosistema, anch'essa riservata alla legislazione statale», il Ministero della salute ha perseverato nell'esercizio dei propri compiti istituzionali, demandando, in una fase epidemiologica favorevole, alle Regioni e Province Autonome solo ed esclusivamente il compito e l'onere economico della valutazione sull'opportunità di vaccinare i propri animali sensibili, provvedendo con propri fondi regionali, e mantenendo di fatto il ruolo di coordinamento e raccordo con l'Unione Europea".

La recrudescenza dell'infezione da BTV1- L'aggravarsi della situazione a partire dal secondo semestre del 2012 ad oggi, "unitamente all'inerzia decisionale di talune Amministrazioni regionali, hanno causato l'espansione della malattia su tutto il territorio nazionale", ad eccezione delle Regioni del Nord, fatte salve l'Emilia Romagna e la Liguria. La vaccinazione di massa nella Regione Sardegna "ha avuto inizio nei primi mesi del 2014, quando ormai l'infezione aveva interessato le Regioni tirreniche per poi espandersi".

Ridefinizione delle strategie di contenimento della malattia- Il Ministero della salute non esclude "la valutazione della necessità di ricorrere alla vaccinazione obbligatoria sui capi sensibili, anche sulla base dell'analisi del rischio e dell'evidenza di nuove incursioni di sierotipi diversi dal BTV1, si segnala che, oltre alla Sardegna, altre Regioni hanno avviato le procedure finalizzate alla profilassi vaccinale obbligatoria del proprio patrimonio sensibile e, in ogni caso, l'approvvigionamento delle scorte di vaccino necessarie resta in capo alle singole Regioni".

Le competenze di acquisto del MinSal e delle Regioni- Fino al 2000, la prevenzione ed il contenimento della «Blue Tongue» costituivano l'oggetto di un apposito Piano di Vaccinazione a livello nazionale predisposto dal Ministero della Salute, il quale provvedeva anche all'acquisto delle dosi vaccinali previste ed alla loro distribuzione alle Regioni. Il Sottosegretario ha spiegato che "a seguito del nuovo assetto delle competenze regionali, a seguito della legge costituzionale n. 3 del 2001, l'acquisto e la distribuzione delle dosi vaccinali compete alle Regioni, dopo aver verificato le proprie esigenze di copertura. Alcune Regioni, tra le quali la Sardegna, provvedono in tal senso, altre al momento non hanno disposto in proposito, pur se il Ministero della Salute continua a consigliare e a stimolare la vaccinazione. Le aziende che producono i vaccini, per ragioni di natura commerciale (programmazione e contenimento dei costi) producono i vaccini esclusivamente dietro specifica richiesta delle Regioni, che pagano i lotti da esse preventivati".

Contributi finanziari dell'Unione Europea- Ai sensi della decisione di esecuzione 2013/722/UE, recentemente modificata, "potranno essere disponibili solo dopo la valutazione favorevole della Commissione Europea delle rendicontazioni delle attività svolte nel 2014, che sono previste per il 30 aprile 2015".

Il ruolo e le decisioni dell'Unità di Crisi- De Filippo ha ricordato che il Centro Nazionale di lotta ed emergenza contro malattie animali, insediato presso il Ministero della Salute, si avvale dell'Unità Centrale di Crisi quale raccordo tecnico-operativo tra detto Centro Nazionale e le analoghe strutture territoriali. Componenti di detta Unità sono, tra gli altri, rappresentanti dei Ministeri della salute, delle politiche agricole e forestali, dell'interno e delle Regioni interessate. In caso di insorgenza di malattie animali a carattere diffusivo e contagioso e di conseguenti situazioni di rischio, l'Unità assicura funzioni di indirizzo, coordinamento, ispezione e gestione degli interventi e delle misure sanitarie ritenute più appropriate. "In esito ai lavori dell'Unità Centrale di Crisi del 21 ottobre 2014 – durante i quali sono state esplicitate le esigenze, da parte delle Regioni, di rivedere le strategie di gestione della malattia al fine di armonizzare su tutto il territorio nazionale le misure sanitarie, ivi comprese le regole della movimentazione degli animali sensibili – De Filippo ha informato che "sono stati individuati i diversi scenari per la vaccinazione, che necessitano dell'individuazione delle specifiche risorse economiche che non sono coperte dai capitoli di spesa ordinari. Nell'ambito delle valutazioni tecniche, è stata presa in considerazione la possibilità di utilizzare, in deroga, un vaccino spento bivalente (BTV1-4), la cui formulazione, allo stato attuale, non è registrata in Europa, rilevato che nell'Europa balcanica è in atto un'epidemia da BTV4".

Aggiornamenti dal Ministero- Intanto la Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari continua ad aggiornare le Regioni e la Commissione Europea dell'evoluzione nazionale. E' di oggi la comunicazione relativa ai territori stagionalmente liberi per Blue Tongue, nel periodo 2014-2015.
L'ultimo aggiornamento sulle zone di restrizione risale invece al 9 dicembre scorso, a seguito delle sieropositività per BTV4 nelle Province di Brindisi e Bari.

Foto: Sardegna in Rete

pdfELENCO_TERRITORI_STAGIONALMENTE_LIBERI_PER_BLU_TONGUE.pdf79.63 KB

pdfDISPOSITIVO_DI_MODIFICA_ALLEGATO_A_PUGLIA_BTV4.pdf492.95 KB