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LA RISPOSTA DEL MEF

Obbligo POS: dalle agevolazioni alle sanzioni?

Obbligo POS: dalle agevolazioni alle sanzioni?
A che punto siamo con le agevolazioni fiscali dopo l'introduzione del POS? Allo studio il credito d'imposta. Improbabile la formula "zero commissioni". Al contrario, il Sottosegretario Enrico Zannetti non esclude sanzioni, lasciando intendere che molto dipenderà da quanto il MEF riuscirà nell'intento di aumentare il ricorso alla moneta elettronica e contrastare l'evasione fiscale.

Il decreto ministeriale 24 gennaio 2014 ha introdotto, dopo il 30 giugno 2014, l'obbligo per i professionisti e le imprese di accettare pagamenti effettuati tramite bancomat e carte di debito per tutti i pagamenti di importo superiore a 30 euro. Approvando una apposita risoluzione, il Governo si era impegnato ad un abbattimento dei costi fissi del POS, anche mediante forme di defiscalizzazione e credito d'imposta. Non si è ancora visto nulla di tutto questo e nemmeno si conoscono i progressi del tavolo tecnico ministeriale con Bankitalia e i gestori della rete Bancomat. Interpellato in merito dall'On Giovanni Paglia, il Sottosegretario Enrico Zannetti ha fornito un aggiornamento in Commissione Finanze.

Allo studio il credito d'imposta -Zannetti ha annunciato che "è allo studio un'ipotesi di proposta normativa agevolativa che potrebbe essere strutturata attraverso il meccanismo del credito d'imposta (a regime)".
Ogni valutazione al riguardo, ha aggiunto "è comunque subordinata al reperimento di idonei mezzi di copertura finanziaria degli oneri, la cui entità dipenderebbe anche dall'intensità dell'agevolazione".

Tramonta l'ipotesi "zero commissioni"- Il Sottosegretario ha fatto presente che la Commissione europea che, nel luglio 2013, ha presentato una proposta di regolamento per la riduzione delle commissioni interbancarie. "Il negoziato su tale proposta attualmente in corso sotto la Presidenza Italiana - ha detto- è proprio uno degli aspetti più dibattuti è rappresentato dalla previsione di un tetto, attualmente fissato allo 0,2 per cento per le carte di debito e allo 0,3 per cento per le carte di credito, sulle transazioni effettuate tramite carte di pagamento. Anche a livello europeo l'intenzione che sembra prevalere è dunque quella di evitare la soluzione «zero commissioni», ponendo invece un tetto alle commissioni interbancarie e lasciando alla concorrenza del mercato la naturale spinta al ribasso delle fees associate a tali transazioni".

Cosa sta facendo il tavolo ministeriale? Il tavolo sta completando l'analisi dei costi e delle commissioni associate all'installazione, alla manutenzione e all'utilizzo dei Pos. Proseguirà i lavori monitorando gli effetti del decreto sul mercato, sia in termini di volumi sia di prezzi. "Saranno organizzati- ha detto-ulteriori incontri, anche  con le organizzazioni dei professionisti, per condividere i risultati di questo monitoraggio e per favorire una più ampia diffusione dei pagamenti elettronici nel nostro Paese e una corretta ripartizione dei costi e dei relativi benefici tra tutti i soggetti interessati".

Come ridurre i costi fissi- Zannetti ha suggerito il ricorso ai "terminali più innovativi, il cui funzionamento è basato su un collegamento via internet o attraverso una rete mobile sono, di regola, meno costosi rispetto a quelli tradizionali, collegati alle reti interbancarie dedicate". Il costo fisso per i terminali più innovativi si aggira in media intorno ai 2-5 Euro mensili, mentre per le apparecchiature più tradizionali la media è di 10-15 Euro mensili. "L'onere che in media deve sostenere un esercente o un professionista per dotarsi di un POS è quindi mediamente intorno ai 25-60 Euro all'anno nel primo caso e a 120-180 Euro nel secondo"- ha detto.

E quelli variabili- I costi variabili "sono, invece, legati al numero e all'ammontare delle transazioni effettuate dalla clientela e dipendono dal tipo di circuito utilizzato"- ha spiegato Zannetti- lL'utilizzo dei POS consente peraltro di ridurre l'impatto dei costi legati all'utilizzo del denaro contante, che sono complessivamente stimati intorno all'1-1,5 per cento rispetto all'entità delle transazioni. Spesso le due componenti di costo (fissa e variabile) sono fra loro collegate: a costi fissi più alti possono essere associati costi variabili più bassi (e viceversa)".
Pertanto- ha aggiunto- "è possibile rivenire attualmente sul mercato soluzioni che offrono diverse combinazioni di servizi e condizioni, fra le quali ciascun esercente o professionista può scegliere quella più adatta alle proprie esigenze, in base alle sue previsioni di utilizzo e ai collegamenti disponibili. Alcuni operatori di mercato hanno anche lanciato delle offerte commerciali che prevedono, nell'ambito di un più ampio pacchetto di servizi, la disponibilità gratuita del POS".

Riduzione dei costi se aumentano le transazioni- Gli interlocutori coinvolti nelle discussioni del tavolo" hanno manifestato la loro piena disponibilità a continuare a compiere ogni sforzo per rendere l'offerta di questa tipologia di servizio il più possibile flessibile e conveniente, in linea con le esigenze delle singole categorie interessate dal decreto. La crescita del numero delle transazioni che ci si attende come risultato dell'entrata in vigore del decreto consentirà lo sviluppo di economie di scala e l'intensificazione delle pressioni concorrenziali in grado di ridurre ulteriormente i costi", ha aggiunto Zannetti.

Sanzioni in vista? "Il menzionato tavolo potrà essere anche l'occasione per valutare la possibile introduzione di sanzioni o interdizioni in caso di inadempienza"- ha concluso il Sottosegretario.