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MOVIMENTI BANCARI

Stop ai controlli sui professionisti, il Fisco si adegua

Stop ai controlli sui professionisti, il Fisco si adegua
Dopo la sentenza della Corte Costituzionale, Rossella Orlandi, Direttore delle Entrate prepara una circolare di adeguamento. Lo riferisce il sito PMI.it, al quale Orlandi ha annunciato che stanno per partire «precise direttive in tal senso». Quali? Stop alla presunzione di movimenti occulti e di ogni contenzioso in atto.

Innanzitutto, dopo la sentenza della Corte Costituzionale del 6 ottobre scorso, non è più lecita la presunzione costi/ricavi (pagamenti in nero) in relazione a versamenti e prelevamenti sui conti bancari dei professionisti, in caso di mancata indicazione del beneficiario (legge n. 311/2004); in secondo luogo-  non potendo più essere automaticamente accusati - non possono neanche essere soggetti a controlli fiscali indiscriminati, per cui decadono i contenziosi aperti in questo senso.

La Corte ha stabilito l'illegittimità costituzionale dell'art. 32, comma 1, numero 2), secondo periodo, del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600 (Disposizioni comuni in materia di accertamento delle imposte sui redditi), limitatamente alle parole "o compensi". L'articolo in questione stabilivala presunzione in base alla quale le somme prelevate o versate sul conto corrente costituiscono compensi assoggettabili a tassazione, se non sono o annotate nelle scritture contabili e se non sono indicati i soggetti beneficiari dei pagamenti. L'art. 1 della legge n. 311 del 2004, inserendo nel corpo di tale parte della disposizione le parole "o compensi" aveva esteso ai lavoratori autonomi l'ambito operativo di tale presunzione.

La decisione della Consulta, che pone fine alla presunzione in questione, si basa sul fatto che l'esercizio di una attività professionale non può essere equiparata automaticamente ad una qualsiasi attività imprenditoriale, per la quale mantiene piena efficacia la suddetta presunzione. Per il reddito da lavoro autonomo, sottolinea la Corte, non possono valere le correlazioni logico-presuntive tra costi e ricavi tipiche del reddito d'impresa e il prelevamento sarebbe un "fatto oggettivamente estraneo all'attività di produzione del reddito professionale", idoneo a costituire un "mero indice generale di spesa". Questo perché, anche se le figure dell'imprenditore e del lavoratore autonomo sono per molti versi affini nel diritto interno come nel diritto comunitario, esistono specificità che devono essere considerate. Ad esempio l'attività svolta dai lavoratori autonomi, tipicamente, caratterizza per la preminenza dell'apporto del lavoro proprio e la marginalità dell'apparato organizzativo. Tale marginalità assume poi differenti gradazioni a seconda della tipologia di lavoratori autonomi, sino a divenire quasi assenza nei casi in cui è più accentuata la natura intellettuale dell'attività svolta, come per le professioni liberali.