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CONFPROFESSIONI A ROMA

Studi professionali: in piazza per avere pari dignità

Studi professionali: in piazza per avere pari dignità
Stop alle discriminazioni:professionisti in piazza per riavere la Cig e chiedere pari dignità per gli studi professionali. Gaetano Stella (Confprofessioni): "E' una battaglia di civiltà". Gli studi professionali danno lavoro e sopportano la crisi al pari di tutti i settori produttivi che producono PIL e pagano le tasse. "Anche le attività professionali sentono la crisi, ma siamo stati discriminati rispetto alla possibilità di avere diritto agli ammortizzatori sociali- dichiara Carlo Scotti (ANMVI) della Giunta Esecutiva di Confprofessioni - ed  è il momento di fare vedere che i professionisti esistono, hanno i problemi che hanno tutte le altre attività economiche nazionali".

Migliaia di liberi professionisti in piazza stamattina a Roma, mobilitati da Confprofessioni, per chiedere che lo schema di decreto ministeriale sugli ammortizzatori in deroga venga corretto, ripristinando una tutela del lavoro dipendente degli studi professionali che solo pochi anni fa era stata conquistata. Ora il Governo (ma in Parlamento ci sono già emendamenti correttivi) si dimentica di tutelare il reddito di un milione di lavoratori alle dipendenze dei liberi professionisti con il CCNL di Categoria, quello siglato da Confprofessioni- parte sociale al Ministero del Lavoro.

"Le commissioni parlamentari- spiega Gaetano Stella, Presidente di Confprofessioni-  hanno accolto le nostre istanze estendendo ai professionisti datori di lavoro la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali in deroga. Per noi si tratta prima di tutto di una battaglia di civiltà, per combattere le discriminazioni che colpiscono i liberi professionisti e per salvaguardare i livelli occupazionali di un settore economico che sta attraversando una dura crisi".

Il Presidente di Confprofessioni ha svolto un'audizione in Commissione Lavoro al Senato. Anche Conferenza Stato Regioni- ricorda oggi il Sole 24 Ore- si è espressa con preoccupazione per l'esclusione dei professionisti. "L'auspicio- aggiunge Stella- è che anche i ministeri ne tengano conto".

La CIG (Cassa Integrazione Guadagni) è una forma di ammortizzatore sociale per il sostegno al reddito e dell'occupazione in favore dei lavoratori impiegati in settori in crisi economica. Sono detti "in deroga" perchè, grazie alle conquiste sociali e sindacali di Confprofessioni, pochi anni fa sono state estese dai settori tradizionali dell'economia ( industria- terziario) anche al comparto delle libere professioni intellettuali. Le professioni generano occupazione e PIL al pari di altri settori produttivi e - al pari di altri settori produttivi- stanno sopportando sforzi e sacrifici per non soccombere di fronte alla crisi.

"E' una battaglia che riguarda tutti i liberi professionisti, anche quelli che oggi non hanno dipendenti- osserva Carlo Scotti- perchè si tratta di mantenere una posizione giuridica nel Diritto del Lavoro, riconosciuti come settore economico produttivo e capace di creare occupazione. Quando l'occupazione c'è, attraverso il CCNL di Confprofessioni, ci devono essere anche le tutele previste dai Contratti collettivi nazionali, perchè sono diritti costituzionalmente riconosciuti. Il mondo del lavoro delle professioni- conclude Scotti- non può essere discriminato".

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