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SI DEL COMITATO VETERINARIO

In etichetta l'origine degli animali allevati e macellati

In etichetta l'origine degli animali allevati e macellati
Dal 2015, indicazione dell'origine per le carni: il Comitato veterinario per la Catena Alimentare ha approvato il nuovo Regolamento. Sarà obbligatorio introdurre in etichetta il luogo dell'allevamento e della macellazione, mentre l'origine potrà apparire, su base volontaria se la carne é ottenuta da animali nati, allevati e macellati nello stesso Paese.

L'Unione europea, alla fine di un lungo iter negoziale, si e' dotata di un Regolamento della Commissione, approvato a maggioranza qualificata al Comitato permanente per la catena alimentare (Standing Committee on the food chain and animal health -SCFCAH). Lo ha comunicato il ministero della Salute in una nota diffusa nella serata di ieri.

Si tratta della Draft Commission Implementing Regulation laying down rules for the application of Regulation (EU) No 1169/2011 of the European Parliament and of the Council as regards the indication of the country of origin or place  of provenance for fresh, chilled and frozen meat of swine, sheep, goats and poultry (DG AGRI). Il provvedimento è teso a stabilire che gli operatori del settore alimentare dovranno indicare sulle etichette delle carni fresche, refrigerate o congelate di suino, ovino, caprino e pollame destinate ad essere commercializzate il Paese di origine o il luogo di provenienza in cui gli animali sono stati allevati e macellati.

La bozza comprende una serie dettagliata di norme (v. schema a cura della DG AGRI) adattata ad ogni tipo di produzione, in modo da garantire che il luogo di allevamento indicato è quello in cui l'animale ha trascorso una parte sostanziale della sua vita. La proposta dovrà ora essere formalmente adottata dalla Commissione e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale nei prossimi giorni. Il nuovo regolamento si applicherà a partire dal 1 ° aprile 2015, in modo da consentire al settore agro-alimentare di adeguarsi.

La soddisfazione dei ministeri italiani - Tale risultato - si legge nel commento del ministero della salute italiano - rappresenta un primo passaggio positivo a beneficio dei consumatori che consolida l'obiettivo prioritario per l'Italia di poter rafforzare il principio di una maggior chiarezza e trasparenza sull'origine dei prodotti alimentari. "E' con soddisfazione - ha commentato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin - che accogliamo il conseguimento di tale obiettivo che testimonia l'impegno del ministero e rappresenta un traguardo importante per garantire alimenti sicuri, promuovere la corretta informazione dei consumatori, difendere il loro diritto a poter compiere scelte alimentari informate e nello stesso tempo per contrastare la diffusione delle frodi relative ai prodotti alimentari".  Nella sua nota, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo puntualizza: "Tengo ad evidenziare che sono state recepite talune nostre osservazioni sull'allungamento del periodo minimo di allevamento per l'indicazione del Paese di origine".

Decisione non unanime- La decisione non ha ottenuto l'unanimità nel Comitato europeo per la catena alimentare, ma é stata approvata - secondo quanto appreso - con 277 voti a favore (tra cui l'Italia), 37 voti contrari (Svezia e Polonia) e 38 astensioni (Repubblica Ceca, Belgio e Romania). La proposta sarà ufficialmente varata dalla Commissione Ue nei prossimi giorni per entrare in vigore il primo aprile 2015.
Di fatto, si introduce un sistema obbligatorio di etichettatura che stabilisce un nesso tra la carne e la provenienza dell'animale. Interesserà le carni di maiale, pollo, pecora e capra. Attualmente solo per la carne di manzo é in vigore, in seguito alla crisi della mucca pazza, l'obbligo dell'origine in etichetta. Così, secondo le nuovo regole, le carni di maiale, pollo, pecora e capra i cui animali sono nati, allevati e macellati nello stesso Stato membro potranno riportare l'origine in etichetta dello Stato produttore o di un Paese terzo. Negli altri casi verrà indicato - spiega Bruxelles - "l'allevamento e il luogo di macellazione sull'etichetta". Al riguardo, sono state stabilite una serie di norme per ogni tipo di produzione, "in modo da garantire che il luogo dell'allevamento corrisponda con il luogo in cui l'animale ha trascorso una parte sostanziale della sua vita". Secondo esperti Ue la misura é rilevante, considerando la durata di vita di questi animali, che é più breve rispetto a quella dei bovini.
Infine, una deroga é prevista per le carni macinate dove dovrà essere indicato se sono state allevate e macellate "nell'Ue o in Paesi non appartenenti all'Unione europea".(ANSA).

Comunicato della DG AGRI