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REAZIONI DEGLI STUDENTI

Test a veterinaria: tanto vale una gara campestre

Test a veterinaria: tanto vale una gara campestre
L'accesso programmato è "sacrosanto, ma questi quiz non sono vera selezione". Proposta al Ministro Carrozza: ripensare i contenuti  affinchè gli studenti conoscano le caratteristiche della formazione veterinaria e gli ambiti occupazionali in cui trova applicazione. Candidati veterinari: preparazione costosa e inadeguata.
All'uscita dal test d'ingresso a Veterinaria, che si è svolto nella sede del dipartimento di Grugliasco, alcuni candidati hanno polemizzato sull'inadeguatezza della preparazione delle scuole superiori e sull'esigenza di ricorrere a costosissimi corsi per avere qualche chance in più alle prove di ammissione. (Su Repubblica tv, lo sfogo degli aspiranti veterinari appena dopo la prova).

La prova è unica su scala nazionale. Al riguardo l'ANMVI ha diffuso un comunicato stampa.

Serve una riqualificazione delle prove d'accesso. Test di accesso con quiz mirati al corso di laurea in medicina veterinaria, scritti con le rappresentanze professionali e preceduti da percorsi di orientamento agli studi e alla professione medico-veterinaria. Li chiede l'ANMVI, Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani, dopo la pubblicazione ufficiale dei quiz sottoposti il 3 settembre ai quasi 11mila aspiranti studenti in medicina veterinaria.

"Il principio del numero programmato a veterinaria è sacrosanto e confortato dalla Corte Europea dei Diritti Umani, ma richiede anche prove di ammissione coerenti, che siano davvero una selezione e non esercizi di enigmistica qualsiasi"- dichiara il Presidente dell'ANMVI Marco Melosi, componente del Gruppo Tecnico ministeriale che ogni anno determina il fabbisogno di medici veterinari. "Questo renderebbe anche più chiaro ai ragazzi come prepararsi, mentre oggi sostengono spese e impegni per poi affrontare aleatoriamente il caso".

La proposta - La proposta dell'Associazione al Ministro Maria Chiara Carrozza è di ripensare i contenuti dei test, affinchè gli studenti conoscano per tempo le caratteristiche della formazione veterinaria e gli ambiti occupazionali in cui trova applicazione, "tanto più di questi tempi in cui il fabbisogno di medici veterinari è pari allo zero", aggiunge il Presidente ANMVI.

Lo spirito della programmazione universitaria è di selezionare una classe medico-veterinaria debitamente formata secondo il fabbisogno nazionale, il che richiede studenti consapevoli e selezionati anche su base motivazionale e attitudinale- prosegue Melosi. "Nei quiz di quest'anno abbiamo letto domande di dubbia logica e per nulla coerenti con il percorso di studi al quale aspirano i candidati. Poteva benissimo essere il test per una qualsiasi altra Facoltà. Queste prove a chi servono?"

"Sui test- conclude Melosi- abbiamo letto quiz di biologia valevoli per l'umana e nessun riferimento agli animali o alla sicurezza alimentare. Tanto valeva fare una gara di corsa campestre".