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ACTION PLAN UE

Carni Equine: "in Francia il più alto numero di riscontri"

Carni Equine: "in Francia il più alto numero di riscontri"
La Francia risulta essere il Paese con il più alto numero di casi di consumo involontario di carni equine non dichiarate. La Grecia è al secondo posto. Action plan 2013-2014 della Commissione Europea su frodi, passaporti, controlli ed etichettatura. Comitato Veterinario Europeo convocato in settimana. Attesa per i dati ufficiali.


Le anticipazioni sullo Horsemeat Report della Commissione Europea sono del Sottosegretario all'Agricoltura della Grecia, Maximos Harakopoulos, che ha riferito la scorsa settimana al Parlamento ellenico le statistiche del proprio Paese (111 quintali di carni equine sono finite sul mercato della Grecia fra il 2011 e il 2012, dalla Romania, Spagna e Bulgaria).

Nel Rapporto della Commissione UE, che dovrebbe essere ufficializzato in queste ore, è  la Francia – ha anticipato Harakopoulos - il Paese dove i controlli raccomandati dalla Commissione il 19 febbraio scorso hanno messo in luce il maggior numero di carni equine non dichiarate in etichetta: più di 1 su 8 test del DNA). La Grecia è al secondo posto con percentuali di riscontro del 12,5% (36 su 288 test) da parte della Autorità nazionale greca per la sicurezza alimentare. Il primato francese è dichiarato anche dall'agenzia Reuters.

Gli Stati Membri – Italia compresa- hanno inviato i risultati dei controlli nazionali e ora spetta alla Commissione Europea attuare tutte le tappe di un Action Plan che, dopo il cosiddetto horsegate, interverrà su frodi, passaporti degli equidi, controlli ufficiali ed etichettatura delle carni. L'agenda prevede vari step nel corso del 2013 e del 2014.

Ieri è scaduto il termine per la presentazione dei risultati su scala europea dei test, sia quelli del DNA per rinvenire carni equine non dichiarate, sia quelli per la ricerca di residui di fenilbutazone. EFSA ed EMA hanno pubblicato  un parere congiunto sui rischi legati alla presenza di questo farmaco nelle carni destinate al consumo umano.

Entro questo mese gli Stati membri dovranno anche riferire alla Commissione Europea con quali misure intendano rafforzare le norme europee sul passaporto degli equidi (Regolamento 504/2008) per aumentare i controlli ufficiali e per evitare che le carni di cavalli non identificati finiscano nel circuito alimentare. Contro le frodi, la Commissione Europea promuovera' il coinvolgimento di Europol, a scopo investigativo, e nella seconda metà del 2013 assicurerà una procedura di rapido scambio di informazioni e allerta simile al sistema RASFF per i casi di frode alimentare.

Il Comitato Veterinario Europeo (SCoFCAH) - già convocato per questa settimana-  valuterà una modifica al Regolamento 504/2008 per rendere obbligatoria la registrazione dei passaporti equini in un data base nazionale centralizzato. Nella seconda metà del 2013, l'emissione dei passaporti dovrà essere trasferita ad una autorità competente per ridurre il numero degli organismi preposti al suo rilascio, una misura che potrà essere introdotta nella futura proposta di legislazione europea in zootecnia.

L'Action Plan prevede la stesura da parte dell'FVO di un report generale sull'igiene delle carni equine. L'obiettivo della Commissione è di proporre, in fase di revisione delle norme sui controlli ufficiali, ossia del Regolamento 882/2004, misure atte a: garantire sanzioni amministrative adeguatamente dissuasive e maggiori dei profitti illecitamente acquisiti con comportamenti fraudolenti; assicurare che i controlli ufficiali siano regolari e non programmati; che la Commissione possa imporre (e non solo raccomandare) agli Stati Membri piani di controllo mediante test a campione in casi di frode alimentare.

Per quanto riguarda l'etichettatura le scadenze sono: entro dicembre 2013 per l'adozione di regole sull'etichettatura d'origine obbligatoria per le carni non lavorate di ovi-caprini, pollame e suini e relative misure di prevenzione contro l'uso improprio dell'etichettatura volontaria; entro dicembre del 2014 la Commissione produrrà un report sul Regulation on Food information, per valutare ll'eventuale estensione dell'etichettatura d'origine obbligatoria di altri carni, fra cui quella derivata da equide e da coniglio.