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FARMACO

Antibioticoresistenza: materia del veterinario d'azienda

Antibioticoresistenza: materia del veterinario d'azienda
L'uso prudente degli antibiotici in veterinaria è al centro delle politiche sanitarie internazionali. Al tavolo che si è riunito ieri alla FNOVI, il Collega Mino Tolasi ha portato il punto di vista dell'ANMVI. All'incontro, promosso da AISA, hanno partecipato AIA, ANAS, ASSALZOO, AVITALIA e Confagricoltura.
Tutta la filiera riunita per individuare proposte operative che, partendo da un corretto utilizzo del farmaco veterinario, affrontino il problema dell'antibiotico-resistenza, un tema al centro delle preoccupazioni delle autorità sanitarie – mediche e veterinarie- internazionali.

La questione delle resistenze è particolarmente avvertita in campo zootecnico. Infatti, le autorità europee, Commissione e Parlamento, incoraggiano l'adozione di provvedimenti da parte degli Stati Membri, sulla base di spinte provenienti dalla sanità umana che guardano con preoccupazione all'impiego di antibiotici negli animali produttori di alimenti destinati al consumo umano.

Con una risoluzione recente, approvata dal Parlamento Europeo il 4 luglio, si sottolinea "l'esigenza di farsi un'idea precisa di quando, dove, come e in quali animali vengano effettivamente utilizzati oggi gli antimicrobici, e ritiene che la Commissione debba raccogliere, analizzare e rendere pubblici tali dati senza indugio". La risoluzione riprende quella del 12 maggio 2011 dedicata alla resistenza antimicrobica.  Un parere del 30 agosto scorso della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo suggerisce che "entro il 2018 il ricorso ad antimicrobici per uso veterinario sia dimezzato nell'Unione europea rispetto ai dati del 2012".

ANMVI ritiene che il veterinario d'azienda rivesta un ruolo cruciale, secondo quell'approccio "olistico" suggerito dal Legislatore Europeo che si basa "su un utilizzo prudente e adeguato degli antimicrobici nonché sul miglioramento dei sistemi di allevamento", attraverso nuove modalità gestionali in grado conciliare l'esigenza di presidi terapeutici con interventi di prevenzione e di biosicurezza in grado di abbattere l'incidenza delle patologie in allevamento.

Le proposte allo studio del tavolo confluiranno in un documento di prossima emanazione che verrà proposto all'attenzione del Ministero della Salute.