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TRAINING RASFF, COMUNICARE SOLO CERTEZZE

TRAINING RASFF, COMUNICARE SOLO CERTEZZE
Il Rasff è un ottimo strumento e ha funzionato anche in Germania. Ma la comunicazione non deve sfuggire di mano. I 150 partecipanti del training organizzato da ANMVI International hanno potuto confrontare la simulazione su un caso didattico di contaminazione, con lo svolgimento in tempo reale di un vero allarme. Durante le crisi alimentari è fondamentale comunicare che cosa si sta facendo, ma solo ciò che è davvero certo.

Si è concluso oggi il training sul RASFF (Sistema Rapido di Allerta) organizzato da ANMVI International, in collaborazione con il Ministero della Salute e Federalimentare, con il contributo della Regione Lombardia. L'evento ha seguito il modello didattico inaugurato nella prima edizione del 2010, allargandolo per la prima volta ad importanti nomi della produzione alimentare.

Ai tavoli delle esercitazioni, i partecipanti si sono collegati in diretta streaming con l'Unità di Crisi Nazionale del Ministero della Salute: veterinari di sanità pubblica, esperti internazionali, esponenti istituzionali e addetti alla comunicazione hanno simulato il rischio di una contaminazione di un additivo utilizzato e consentito in produzioni alimentari anche destinate alla prima infanzia.

Una esercitazione che ha potuto confrontarsi in tempo reale con una vera crisi alimentare come quella causata dall'Escherichia Coli in Germania, paradigmatica sotto il profilo della comunicazione e delle conseguenze economiche sui consumi.
Le conclusioni a cui sono giunti oggi gli organizzatori e i partecipanti è che la comunicazione va governata in maniera forte e nei momenti della crisi il suo ruolo deve essere quello di smontare l'ansia del consumatore, veicolando solo informazioni certe.

L'errore commesso in questa occasione dalla Germania è stato di incriminare due prodotti alimentari senza avere le conferme analitiche. Una comunicazione precipitosa danneggia mercati sempre più globali. Anche le autorità pubbliche devono evitare dichiarazioni in successione convulsa che possono deprimere il mercato, anche in ragione dell'autorevolezza della fonte istituzionale. Una comunicazione prudente deve invece saper attendere e nel frattempo lavorare sull'informazione al consumatore che ancora oggi tende a pensare che i controlli siano indicatori di rischio, anziché un segnale rassicurante.

L'autocontrollo è stato il tasto più battuto da Piero Frazzi, Responsabile del Dipartimento Veterinario della Regione Lombardia, che nel portare l'esperienza di un territorio ad altissima intensità produttiva ha sottolineato l'importanza che i produttori si facciano proattivi e segnalino le non conformità tempestivamente, per correggerle prima che si moltiplichino e si debbano intensificare le azioni di controllo e di verifica.