La proposta di legge riconosce e garantisce la libertà di scelta terapeutica del paziente e la libertà di cura da parte del medico, dell'odontoiatra, del veterinario e del farmacista nei limiti della propria competenza professionale e in adesione ai rispettivi principi deontologici, nell'ambito di un libero rapporto consensuale e informato con il paziente.
Il disegno di legge si ispira alle precedenti esperienze regionali, integrate con gli ultimi pronunciamenti in materia emessi dalla Conferenza Stato Regioni e dalla FNOMCEO.
L'obiettivo ideale finale, perseguito da tutti i promotori è quello della "medicina intergrata": una medicina unica che comprenda, armonicamente e correttamente integrate, tutte le metodiche terapeutiche efficaci e utili per una resa clinica ottimale a beneficio del cittadino.
Le disposizioni previste nei 7 articoli del provvedimento riguardano esclusivamente tre medicine complementari: agopuntura, fitoterapia, omeopatia.
Sulla necessità di dotare la Regione Lazio di una normativa in materia di medicina complementare il consigliere Foschi ha così spiegato: "è un atto dovuto nei confronti dei cittadini e di chi esercita la professione onde evitare l'insinuarsi di maghi fattucchieri. Si tratta di un provvedimento già previsto dal Parlamento Europeo, recepito da molte regioni italiane, regolamentato in diversi paesi d'Europa, dalla Francia alla Germania. Garantire e tutelare la libertà di scelta della cura cui sottoporsi deve essere una opzione regolamentata ".
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