Sono allo studio due norme specifiche sui controlli realizzati dalle Asl. Il Ministro della Salute pensa ad "una legge per rendere obbligatoria la comunicazione al Ministero da parte dei laboratori che effettuano controlli in caso di non conformità". Un'altra norma, "che potrebbe essere un decreto ministeriale, servirà a rendere obbligatorio l'inserimento in un sistema informatizzato dei dati di autocontrollo visibile da Asl, Regioni e ministero".
Nessun alimento positivo alla diossina tra quelli fino ad oggi controllati nel nostro Paese. Ma le verifiche si rafforzano con un il piano ad hoc del ministero della Salute, concordato con Regioni, Nas e Istituti zooprofilattici. Lo ha spiegato alla stampa il ministro della Salute Ferrucio Fazio, dopo la riunione di ieri con i tecnici delle diverse istituzioni.
Il nuovo sistema prevede controlli a campione, seguiti da verifiche mirate su derrate particolari; norme più incisive per l'autocontrollo da parte delle aziende importatrici; una rete informatizzata; comunicazioni obbligatorie e centralizzate di eventuali casi. Non solo. Le Regioni monitoreranno anche 'siti di interesse nazionale' che possono essere fonte di dispersione di diossina.
Sono allo studio due norme specifiche sui controlli realizzati dalle aziende stesse. Si pensa a "una legge - spiega Fazio - per rendere obbligatoria la comunicazione al ministero da parte dei laboratori che effettuano controlli in caso di non conformità". Un'altra norma, "che potrebbe essere un decreto ministeriale, servirà a rendere obbligatorio l'inserimento in un sistema informatizzato dei dati di autocontrollo visibile da Asl, Regioni e ministero. E questo inserendolo in un sistema informatizzato che già di fatto esiste, e quindi con un registro che comprenda tutte le aziende coinvolte".
Ci saranno due tipi di verifiche: quelle ufficiali, a carico dell'Ssn, "fatte sulle derrate dagli Uffici veterinari per gli adempimenti degli obblighi comunitari (Uvac) - dice ancora Fazio - che si raccorderanno con Asl e Regioni, e saranno basate su criteri di provenienza delle derrate, cioè dalla Bassa Sassonia e la Germania in generale" . E "controlli random, cioè a campione. In caso di positività, scatteranno controlli sistematici sulle cinque partite successive a carico dell'azienda".
Previsti poi "controlli mirati, da parte dei Nas, su particolari derrate in base ai flussi di acquisti verificati. Sono stati già avviati, ad esempio, controlli su 27 tipi di latte in polvere provenienti dalla Germania, poi sarà la volta di uova, ovoprodotti e suini vivi", aggiunge il ministro.
Per i mangimi, per i quali aumentano notevolmente i controlli, ci sarà persino un piano specifico per la traccibilità, mentre l'Italia chiede alla Comunità europea una chiara separazione nelle produzioni di oli alimentari e industriali, una 'coabitazione' impropria che è stata all'origine della contaminazione degli alimenti per gli animali in Germania.
"Ai 200 campioni annui controllati nel programma nazionale di verifica dei mangimi se ne aggiungeranno altri 100, in particolare per gli oli e i grassi contenuti nei prodotti. Previsto, poi, un piano nazionale da realizzare insieme alle Regioni per la tracciabilità dei mangimi".
Alle Regioni è stato chiesto infine di avviare un programma di monitoraggio dei siti di interesse nazionale che possono essere fonte di diossina e che servirà anche a verificare il possibile passaggio della sostanza dall'ambiente agli animali e alla catena alimentare.