Il Presidente dell'Ordine padovano si rivolge alla FNOVI, alla Federazione regionale, ai Presidenti degli Ordini provinciali e ai Servizi Veterinari regionali e presso le Asl venete. Il Consiglio dell'Ordine dei Medici Veterinari di Padova chiede "ai Colleghi in indirizzo, di attivarsi, nei rispettivi ruoli, per promuovere il dibattito e il confronto testé suggerito, attraverso l'apertura di un tavolo di lavoro a riguardo".
Il Presidente Barzon si richiama ad un episodio occorso qualche giorno addietro in una clinica veterinaria padovana, a conferma di una situazione complessa e problematica che determina- scrive Barzon- da parte del cittadino che non è adeguatamente informato, la richiesta pressante di assistenza ai "pronto soccorso" delle strutture veterinarie private e/o ai medici veterinari liberi professionisti, per lo meno a quelli che lasciano un recapito telefonico per le urgenze". La medesima richiesta, viene spesso presentata anche per i cani incidentati, anche a seguito delle nuove norme del Codice della Strada. In tutti i casi è chiaro, precisa il Presidente di Padova che questo servizio non può essere fornito gratuitamente dai Colleghi liberi professionisti.
Si evidenzia, è scritto, "una serie di problemi che coinvolgono in vario modo la componente pubblica e privata della nostra professione, anche per quanto riguarda il rapporto con il mondo animalista, che va sicuramente migliorato". Nel contempo - aggiunge la nota- " la nostra professione deve avviare un confronto con la Politica, la quale accanto a nuove leggi, caratterizzate da una maggiore attenzione verso gli animali e il loro benessere, deve necessariamente organizzare e/o finanziare servizi capaci di dare risposte adeguate alle richieste che queste nuove norme producono".
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