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LEAVET: PRIMA O POI IL CAMBIAMENTO ARRIVA

LEAVET: PRIMA O POI IL CAMBIAMENTO ARRIVA
"Siamo particolarmente soddisfatti delle dichiarazioni del Sottosegretario Martini sulla creazione di una rete di assistenza veterinaria di base". Carlo Scotti, fautore del progetto Leavet: "Abbiamo contribuito a cambiare la mentalità. Ora serve un nuovo modello organizzativo e gestionale". E avverte: "servirà un atto di indirizzo alle Regioni".

"Siamo particolarmente soddisfatti delle dichiarazioni del Sottosegretario Francesca Martini sulla creazione di una rete di assistenza veterinaria di base- dichiara Carlo Scotti, fautore del progetto Leavet per l'individuazione dei livelli essenziali di assistenza in veterinaria. "Abbiamo cambiato la mentalità politica - dichiara- ora serve un nuovo modello organizzativo e gestionale".


Il pacchetto di prestazioni di base da affidare ai medici veterinari liberi professionisti di cui ha parlato il Sottosegretario ieri nel corso della videointervista a SKY/Rtb "corrisponde a quella strategia di contrasto al randagismo e di sostegno alle fasce deboli di cui parliamo dal 2006- dice Scotti . "E' da allora che chiediamo il coinvolgimento delle strutture private, in tutte le sedi e a tutte le amministrazioni. Non può che farci piacere che il Ministero adotti questa strategia, ma- osserva Scotti- servirà un atto di indirizzo della salute alle Regioni".


Molte amministrazioni locali già oggi attivano convenzioni con i veterinari privati, ma l'esperienza sul territorio condotta da ANMVI in questi anni ha dimostrato che l'intervento del Ministero della Salute "rimane indispensabile e richiede un atto di indirizzo specifico per le Regioni destinatarie dei fondi e filtro finanziario per i Comuni che ne sono gli utilizzatori finali. Non possiamo che commentare positivamente l'azione del Sottosegretario Martini che, anche attraverso la creazione della task force, ha rivendicato la centralità del Ministero e la sua piena legittimazione all'intervento sul territorio".


"Non è solo una questione di competenze Stato-Regioni e di federalismo- conclude Scotti- ma di controllo della spesa pubblica , di lotta agli sprechi e di verifica dei fondi utilizzati. C'è ancora poca trasparenza sull'effettivo impiego dei fondi ripartiti alle Regioni e spesso i Comuni non sanno nemmeno di averli. Un impiego virtuoso ed efficace dei fondi pubblici ci consentirebbe di trovare le risorse per alleggerire la pressione fiscale sulla salute animale".