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PAZIENTE ANIMALE FUORI DALLA LEGGE SUL DOLORE

PAZIENTE ANIMALE  FUORI DALLA LEGGE SUL DOLORE
La legge "Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore" approvata in via definitiva ieri dalla Camera dei Deputati non si rivolge al paziente animale. La semplificazione delle procedure di accesso ai medicinali impiegati nella terapia del dolore è una possibilità riconosciuta solo ai medici dipendenti del SSN. ANMVI scrive al Ministro Fazio e al Sottosegretario Martini. Con il Ddl sulle cure palliative, approvato dall'Aula di Montecitorio - ha detto il ministro della Salute Ferruccio Fazio - "l'Italia si posiziona ai primi posti tra i Paesi dell'Europa e del mondo" sul fronte della prescrizione dei farmaci per il trattamento del dolore. Lo stesso non si può dire in campo medico veterinario, infatti, nonostante sia stata più volte sollecitata dall'ANMVI la sensibilità del Legislatore verso la terapia del dolore negli animali, la Legge appena approvata non considera né il medico veterinario prescrittore né il paziente animale.

Eppure il testo va a modificare il testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope a cui fa riferimento anche la medicina veterinaria che da sempre deve combattere un battaglia contro le dimenticanze e le distrazioni del Legislatore per il riconoscimento della titolarità prescrittiva e per il riconoscimento della terapia del dolore in campo animale.

Infatti l'articolo 10 (Semplificazione delle procedure di accesso ai medicinali impiegati nella terapia del dolore) riconosce la procedura di accesso semplificato solo ai medici dipendenti del Ssn ( e nemmeno ai medici che operano all'interno delle strutture private). L'articolo in questione interviene in particolare su alcune disposizioni contenute nel testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope semplifica, in sintesi, la prescrizione dei farmaci per il trattamento di pazienti affetti da dolore severo, a cominciare dall'abbandono del ricettario speciale. Andrea Mandelli, Presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti, ha aggiunto: "l'eliminazione di molti vincoli burocratici eviterà ai pazienti in trattamento e a chi li assiste una serie di contrattempi dovuti, per esempio, a vizi formali nella prescrizione. Non si dovrà più tornare dal medico nel caso che questi abbia indicato, per esempio, un numero sbagliato di confezioni, ma l'errore potrà essere risolto direttamente in farmacia".

Inoltre, per la Legge il «malato» è unicamente "la persona" affetta da una patologia ad andamento cronico ed evolutivo, per la quale non esistono terapie o, se esse esistono, sono inadeguate o sono risultate inefficaci ai fini della stabilizzazione della malattia o di un prolungamento significativo della vita, nonché la persona affetta da una patologia dolorosa cronica da moderata a severa.

L'ANMVI ha predisposto una nota per il Ministro della Salute, Ferruccio Fazio e il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini chiedendo di adoperarsi per ogni possibile intervento volto ad allineare il diritto del paziente animale alle nuove previsioni normative, eventualmente anche in fase di Accordo in Conferenza Stato-Regioni.

La Legge prevede infatti che, su proposta del Ministro della salute, vengano individuate in quella sede le figure professionali competenti nel campo delle cure palliative e della terapia del dolore. L'articolo 8 della Legge dispone anche in tema di formazione e aggiornamento del personale: il Senato ha inserito la previsione che l'emanazione dei decreti debba avvenire entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge. Un altro aspetto che la Legge non ha considerato nei confronti dei medici veterinari.