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LIBERALIZZARE IL FARMACO? RISPONDE IL MINSAL

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La Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario ha inviato oggi una nota all'ANMVI e alla FNOVI "in relazione alle numerose richieste di interpretazione della normativa che disciplina il farmaco veterinario e di liberalizzazione dell'impiego in tale ambito del farmaco umano".
La Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario ha inviato oggi una nota all'ANMVI e alla FNOVI "in relazione alle numerose richieste di interpretazione della normativa che disciplina il farmaco veterinario e di liberalizzazione dell'impiego in tale ambito del farmaco umano".

La nota, firmata dal Direttore Generale Gaetana Ferri, riferisce che "tra le più urgenti problematiche emerse, giova ricordare quelle che ruotano attorno alla mancanza di medicinali veterinari autorizzati, come nel caso delle specie minori, l'uso in deroga, o la questione relativa al prezzo elevato dei medesimi, per la soluzione del quale il Sottosegretario On Francesca Martini ha richiesto espressamente alla scrivente Direzione di ricercare un accordo con tutti i soggetti coinvolti".

La mission del Ministero

La nota ministeriale, che accenna anche alla presa in carico dei problemi nei settori dell'acquacoltura, dell'apicoltura e degli equidi, "sottolinea la ferma intenzione di trovare una soluzione alle problematiche suddette, condivisa da tutti i soggetti coinvolti nel settore del farmaco veterinario". Tuttavia- si legge- "è necessario affrontare questi terni con la consapevolezza che la mission della scrivente Direzione è la sanità pubblica, la salute ed il benessere degli animali, e la tutela del patrimonio zootecnico" e che "la gestione del medicinale veterinario entra a pieno titolo nella sicurezza alimentare".

Farmaco veterinario e farmaco umano

Sottolineando inoltre l'importanza dell'invio di segnalazioni di farmacovigilanza, la Direzione ribadisce che " la legislazione comunitaria assegna al farmaco veterinario una propria specificità. Attraverso una dettagliata disciplina degli studi, delle ricerche e delle sperimentazioni che sono necessari a garantire l'efficacia, la sicurezza e la qualità del farmaco veterinario in fase di impiego, la normativa stessa offre le migliori garanzie sia per gli animali che per il consumatore, attraverso l'eliminazione dei residui negli animati da reddito. Il farmaco umano, in tale contesto, riveste un ruolo di eccezionalità, come previsto dagli articoli 10 e 11 del decreto legislativo n. 193/2006".

Uso in deroga

Infatti, nel caso di uso in deroga per mancanza di medicinali veterinari per una determinata specie animale o patologia, "deve sempre risultare. evidente la motivazione d'uso, al fine di garantire il principio del rispetto della normativa di riferimento ed allo stesso tempo il benessere dell'animale. A tale riguardo la responsabilità della scelta nella prescrizione dei medicinali in deroga ricade sul medico veterinario, il quale, in caso di controllo ufficiale, ha l'obbligo di dimostrare le evidenze che hanno determinato quella scelta. Il rispetto delle buone pratiche cliniche consente l'applicazione corretta dell'uso della "cascata"; ne sono esempi la scelta dell'antibiotico di elezione dopo antibiogramma, la scelta in deroga di una diversa forma farmaceutica, eccezionalmente, in caso di vomito quando il medicinale veterinario è solo in compresse".

Sanzioni

Da ultimo, la nota ribadisce che " in sede di modifica del decreto legislativo n. 1.93106, sarà cura della scrivente Direzione farsi carico con il Ministero della Giustizia di adeguare le sanzioni comminate per errori formali nelle prescrizioni alle sanzioni concernenti il settore del farmaco umano".

Allegati
pdf Problematiche Dl.vo 193 - 2006.pdf