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TANAX, NOTA DELLA DIREZIONE GENERALE DEL FARMACO

TANAX, NOTA DELLA DIREZIONE GENERALE DEL FARMACO
"Recentemente è stato evidenziato all'opinione pubblica, da parte di un organo di informazione il problema dell'utilizzo del Tanax la cui somministrazione provocherebbe inutili sofferenze agli animali, in particolare nei gatti". Al riguardo la Direzione Generale di Sanità Animale e del Farmaco Veterinario ha trasmesso una nota di chiarimenti. "Recentemente è stato evidenziato all'opinione pubblica, da parte di un organo di informazione il problema dell'utilizzo del Tanax la cui somministrazione provocherebbe inutili sofferenze agli animali, in particolare nei gatti". Al riguardo la Direzione Generale di Sanità Animale e del Farmaco Veterinario del Settore Salute del Ministero ha trasmesso una nota di chiarimenti, informando di aver "affrontato da tempo il problema dei prodotti eutanasici". Questi medicinali rientrano fra i medicinali ad uso esclusivo del medico veterinario, a seguito dell'entrata in vigore del decreto ministeriale approvato dalla Conferenza Stato Regioni dell'8 aprile 2009 e firmato dal sottosegretario di Stato alla salute Francesca Martini il 28 luglio scorso.

"Si sottolinea - prosegue la nota- che per il prodotto in argomento sono state altresì completate da parte dell'ufficio competente le operazioni di rinnovo, ed in questi ultimi 5 anni le segnalazioni di farmacovigilanza sono state soltanto tre, mentre sono state 39 a livello comunitario.

Nonostante le limitate informazioni relative alle reazioni avverse segnalate dai veterinari e/o dai farmacisti, l'Ufficio competente ha valutato la questione ed ha autonomamente richiesto la modifica degli stampati (foglietto illustrativo, sommario delle caratteristiche del prodotto) con l'inserimento della frase "al fine di evitare possibili sofferenze, l'animale, prima dell'inoculazione di Tanax deve essere sottoposto ad anestesia generale".


In questa fase- si legge nella circolare ministeriale- non è stato possibile eliminare la via di somministrazione intrapolmonare del gatto, come richiesto a gran voce dall'autore dell'articolo sopracitato, in quanto i dati di farmacovigilanza a disposizione delle autorità competenti non consentono di giustificare l'eliminazione di una via di somministrazione".


Con ciò il Ministero conclude richiamando l'attenzione "sulla mancata segnalazione di reazioni avverse e/o di mancanza di efficacia di un medicinale veterinario da parte di chi è tenuto a farlo, nello specifico veterinari e farmacisti, che comporta la sanzione amministrativa da euro 2600 a euro 15.500, ai sensi dell'articolo 108 comma 13 del Dlgs 193/2006, in quanto l'omissione di queste informazioni non consente alle autorità competenti di intervenire con i provvedimenti del caso".