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MINISTERI, I TAGLI POSSONO ASPETTARE I PRECARI NO

MINISTERI, I TAGLI POSSONO ASPETTARE I PRECARI NO
I tagli al personale della pubblica amministrazione sono rinviati al 31 maggio. La riorganizzazione degli uffici ministeriali voluta dalla manovra finanziaria estiva guadagna altri cinque mesi. Dal "milleproroghe" più tempo al Dicastero del Welfare per riorganizzarsi. E per dare una risposta ai suoi dirigenti precari. Il riassetto del Ministero del Welfare, in osservanza dal Dl 112/2008, è ai primi passi, come a dire in ritardo rispetto al 30 novembre 2008, il termine che la manovra estiva aveva fissato, pena sanzioni. Ma la riorganizzazione è troppo complessa e richiede più tempo.

Il ritardo - che riguarda anche altri ministeri- è stato così "condonato" dal decreto milleproroghe: cinque mesi di tempo in più per la riorganizzazione dei Ministeri in affanno e che ha soprattutto fatto slittare il divieto, per le amministrazioni inadempienti, di procedere all'assunzione di personale a qualsiasi titolo e con qualsiasi contratto.

Secondo il Sole 24 Ore, il Dicastero guidato da Sacconi avrebbe tuttavia già approntato un regolamento di riorganizzazione, da sottoporre al Consiglio dei Ministri, che prevede una riduzione di spesa del 10%.

Gli obiettivi fissati dall'articolo 74 della manovra fiscale sono di ridurre gli uffici dirigenziali generali (ridimensionamento del 10%), e non dirigenziali (5%), di tutte le amministrazioni statali.

Il milleproroghe concede più tempo anche al ministero del welfare per mettere mano alla sua struttura con una riorganizzazione complicata da realizzare se si tratta di ridurre in nome dell'efficienza e del risparmio il personale di tutti i livelli, da quelli alto-dirigenziali agli addetti di livello più basso.

Ne approfitti il Ministro Sacconi per trovare una soluzione occupazionale ai veterinari dirigenti precari dei PIF, degli UVAC e degli uffici periferici e per sbloccare l'emendamento governativo atteso in Senato al Collegato alla legge di bilancio per l'anno 2009.