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TOSCANA, UNA LEGGE PER LE PROFESSIONI

TOSCANA, UNA LEGGE PER LE PROFESSIONI
E' legge il testo sulle professioni della Regione Toscana. L'ha approvata il Consiglio regionale nell'ultima seduta del 2008. Finanziamenti per i tirocinanti e per i giovani professionisti da un pool di banche aderente al protocollo regionale. Confprofessioni: colta la valenza sociale del comparto. Cup preoccupato per il riconoscimento delle professioni non regolamentate. La legge della giunta toscana sulle professioni è in vigore dal 1 gennaio 2009. L'ha approvata il Consiglio regionale nell'ultima seduta dell'anno scorso e grazie all'immediata eseguibilità accordata dall'aula non saranno persi i finanziamenti stanziati per il 2008.

La legge (n. 73 del 30-10-2008 -Norme in materia di sostegno alla innovazione delle attività professionali intellettuali Bur n. 46 del 31-12-2008) prevede prestiti a tirocinanti e giovani professionisti e dà vita a una commissione regionale, dove ordini ed associazioni esprimeranno il loro parere sui provvedimenti che interessano le professioni intellettuali e dove potranno avanzare anche proposte alla Regione.

Si crea inoltre una struttura multidisciplinare pensata come raccordo e cabina di regia per la formazione, al servizio dei professionisti ma anche degli utenti. In virtù di un emendamento presentato dall'opposizione sarà istituita inoltre presso la Regione una camera di conciliazione per controversie che si possano aprire tra professionisti e enti pubblici: un'alternativa al tribunale amministrativo.

La Legge considera le professioni in senso ampio: sia le professioni ordinistiche che quelle non regolamentate, come pure tutte le loro rappresentanze: ordini, associazioni, sindacati. Per il Presidente di Confprofessioni Gaetano Stella, questa legge "permette una diretta partecipazione della parte datoriale alle politiche territoriali". Il riconoscimento delle professioni senz'albo è invece considerato problematico, tanto da Confprofessioni che dal Cup. Per Stella "bisogna stare attenti a non accreditare soggetti che svolgono attività di altre professioni altrimenti si creeranno sovrapposizioni e cominceranno i problemi". Per il Presidente del Cup Raffaele Sirica "non è possibile riconoscere le associazioni di rappresentanza di professionisti senza prima aver disciplinato l'attività di questi lavoratori". Colap e Assoprofessioni, invece, si augurano che il provvedimento della Toscana possa spingere il Legislatore nazionale a sciogliere uno dei nodi più complicati che hanno da sempre frenato la riforma delle professioni.

Ma per la Regione, la parte più innovativa della legge rimane comunque quella dei prestiti a tirocinanti e giovani professionisti. Il prestito d'onore per i giovani e le donne professioniste che svolgono il tirocinio o il periodo di pratica potrà essere concesso ai professionisti che non hanno più di trent'anni e servirà a finanziare l'acquisto di strumenti informatici o la partecipazione a corsi e iniziative di formazione. L'aiuto ai professionisti che stanno mettendo su un proprio studio interesserà invece i professionisti fino a quarant'anni. I finanziamenti potranno coprire spese per l'avvio di nuovi studi: priorità avranno quelli associati e intersettoriali. I contributi potranno interessare anche progetti per l'acquisto di strutture informatiche, investimenti in nuove tecnologie o sulla sicurezza dei locali. E' previsto un fondo di rotazione da un milione di euro che servirà a garantire i finanziamenti concessi dal pool di banche che hanno aderito al protocollo regionale.

Le modalità di concessione dei prestiti a tirocinanti e professionisti saranno affidate ad un regolamento che seguirà alla legge. L'ipotesi è quella di prestiti d'onore per tirocinanti fino a 3 mila euro, restituibili in quattro anni senza interessi, e di 6-7 mila per i giovani professionisti che devono avviare uno studio, meglio se associato.

La Legge, che per la Regione si armonizza con il contesto giuridico nazionale sulle professioni (Titolo V) ed europeo (Corte Costitutuzionale), è considerata innovativa anche per come è stata scritta: " in modo partecipato riunendo a Collesalvetti a maggio, in un'intensa giornata di lavoro, oltre 120 rappresentanti toscani di ordini ed associazioni". L'assessore alle riforme istituzionali e alle riforme Agostino Fragai: "ci sono figli e figli di famiglie in difficoltà che cercano il riscatto attraverso la mobilità, ma a cui mancano le risorse e lo start-up per aprire ad esempio uno studio. Viviamo in una società troppo ingessata, dove invece c'è bisogno di maggiore mobilità e dinamicità". "L'impostazione di questa legge- conclude Gaetano Stella- è molto interessante perché coglie gli aspetti di valenza sociale del comparto e va incontro ai praticanti a chi vuole iniziare l'attività".

Nel testo introduttivo alla Legge, la Toscana stima che in regione vi siano 190.000 appartenenti al settore ordinistico (CUP); circa 300.000 gli appartenenti alle associazioni professionali regionali. Sono 61 le associazioni aderenti al COLAP e circa 15 in Assoprofessioni.
Su scala nazionale le professioni regolamentate 1.827.000, mentre le professioni non regolamentate 3.893.000. Il totale, stimato dalla Regione su base Censis, è dunque di 5.720.000 professionisti, "un'imponente massa di lavoratori che opera in uno snodo cruciale dell'economia di una nazione avanzata e delle sue regioni".

Allegati
pdf LEGGE TOSCANA SULLE PROFESSIONI INTELLETTUALI.pdf