Dopo le polemiche sulla presenza di zecche e cani sui treni, l'ANMVI ha trasmesso una nota al Sottosegretario Francesca Martini e al Sottosegretario con delega per il Turismo, Vittoria Brambilla. L'Associazione, nel ribadire l'infondatezza e la superficialità dell'analisi condotta dalle Ferrovie, chiede che non si consentano misure che, sulla base di pretestuosi principi igienico sanitari, compromettono la serena convivenza dell'animale da compagnia con l'uomo e il suo ambiente.
I medici veterinari, dei quali si auspica una sorta di collaborazione alle ipotizzate nuove regole di viaggio su rotaia, sono contrari a tutto quanto prospettato in questi giorni a mezzo stampa per risolvere il problema del degrado igienico in cui versa il trasporto ferroviario nazionale. L'ANMVI si dice anzi preoccupata per i risvolti di simili messaggi sull'opinione pubblica. Mentre si incoraggia la società ad assumere comportamenti responsabili (prevenzione dell'abbandono e possesso responsabile) si lasciano passare pregiudizi che tradiscono il decantato valore degli animali nella società e che segnano un evidente regresso culturale.
Le condizioni di viaggio dei cani e dei gatti sui treni sono state oggetto, questa estate, di una interrogazione parlamentare; nel riscontro del Ministro dei Trasporti Altero Matteoli si può leggere una indiretta risposta alla polemica sulle carenze igieniche dei convogli. Afferma infatti il Ministro che: "la normativa attualmente in vigore, a differenza di quella precedentemente adottata, proprio allo scopo di favorire la clientela che possiede animali, non prevede più il pagamento della tassa di disinfestazione per i viaggi degli animali in carrozza cuccette e VL, ed ha fissato un limite massimo di soli 5 euro per i viaggi dei cani di media e grossa taglia, sia in 1ª che in 2ª classe".
Il Ministro cita un dato: ogni anno oltre 150.000 animali viaggiano sui treni al seguito dei viaggiatori e aggiunge che Trenitalia è attenta anche alle esigenze specifiche di particolari settori della clientela, come a quelle dei viaggiatori che, "per varie motivazioni, non gradiscono o non possono viaggiare assieme agli animali ed, in particolare, di coloro che soffrono di allergie o fobie nei riguardi degli stessi. Pertanto, a tutela di questa clientela, il trasporto dei cani di media e grossa taglia è consentito - a condizione che l'animale non rechi disturbo agli altri - solo sui treni che hanno in composizione carrozze «a compartimento», allo scopo di limitare quanto più possibile il contatto con gli altri viaggiatori".
I parlamentari Poretti e Perduca avevano interrogato il Ministero dei Trasporti, lamentando il malessere dei cani costretti a subire lunghe percorrenze e ritardi portando il guinzaglio e la museruola e chiesto al Ministro di sollecitare Trenitalia ad una revisione del regolamento, rendendo accessibili tutti i treni a tutti i cani senza discriminazione di taglia.