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LE REGIONI “VERO DATORE DI LAVORO DEL SSN”

LE REGIONI “VERO DATORE DI LAVORO DEL SSN”
Le Regioni sostengono di essere i veri datori di lavoro del SSN. Colozzi rilancia la proposta di spostare la contrattazione sul piano regionale sul modello della SISAC. Le aree della dirigenza verrebbero ridefinite con l'inserimento della dirigenza sanitaria in quella medica e veterinaria.

Contratti a cornice nazionale, ma con aspetti retributivi variabili a seconda degli incarichi, della produttività e del raggiungimento dei risultati. Il Presidente del Comitato di Settore e assessore lombardo al Bilancio, Romano Colozzi, ha rilanciato la proposta di riformare in chiave federalista la contrattazione pubblica. Si tratterebbe di creare una ARAN delle Regioni sul modello della SISAC, la Struttura Interregionale dei Sanitari Convenzionati.


La proposta, di cui si era già parlato in Conferenza delle Regioni, torna alla ribalta di fronte allo stallo de e ai ritardi dei contratti anche a causa di un rimpallo costante fra Regioni e ARAN. L'idea prevede un indirizzo regionale rafforzato tra la trattativa nazionale e quella integrativa locale che abbia vere e proprie funzioni di indirizzo sugli accordi sul territorio. Si chiede una sorta di revisione federalista della contrattazione pubblica che consenta di snellire i tempi e le procedure, per chiudere i contratti e garantire alle Regioni di poter esercitare la loro potestà. Il riferimento in particolare è al Servizio Sanitario Nazionale, ma la proposta non esclude di estendere il meccanismo a tutte le situazioni regionali e al sistema degli enti collegati. Le Regioni vogliono così raggiungere lo scopo di tenere più sotto controllo le risorse utili e necessarie ai nuovi accordi, differenziando i trattamenti accessori anche in base a parametri costruiti in funzione dei diversi ambiti lavorativi e socio-economici regionali.


La riforma che contiene le premesse per una riforma del testo unico sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni ( Dlgs 165/2001), l'individuazione di un comparto delle Autonomie regionali e la riorganizzazione delle aree della dirigenza del SSN con l'inserimento della dirigenza sanitaria non medica nell'area della dirigenza medica e veterinaria. ( fonte: Il Sole 24 Ore Sanità)