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L’IGIENE DENTALE E’ ATTO MEDICO VETERINARIO

Risale a poche settimane fa l’ennesima segnalazione dell’ANMVI ai propri legali di fiducia per un presunto caso di esercizio abusivo della professione veterinaria confermatosi poi tale. Si tratta di un servizio di igiene dentale per cani e gatti, offerto da una operatrice non risultante iscritta ad alcun Ordine provinciale. Il parere degli avvocati, che evidenzia la sussistenza di circostanze penalmente rilevanti, arriva in un momento in cui la professione avverte come improcrastinabile la definizione per legge delle proprie competenze riservate ed esclusive. Se è vero che riguardo alla professione veterinaria non si rinviene, nel nostro ordinamento, una legge che espressamente determini quali sono le attività “riservate” , è altrettanto vero che la giurisprudenza ci viene in soccorso e, in certo qual modo, anticipa il Legislatore. Basandosi su una sentenza della Cassazione penale, prodotta quest’anno su un caso di esercizio abusivo della professione di odontoiatra, i legali dell’ANMVI concludono che “il soggetto che effettua operazioni di detartarizzazione su animali senza essere medico-veterinario commette il reato di cui all’art.348 c.p., tanto più che le operazioni di igiene dentale richiedono spesso l’effettuazione dell’anestesia, non solo su animali quali i cavalli, ma anche su animali d’affezione”. Il parere verrà trasmesso al Ministero della Salute sollecitando una legge sulle competenze riservate. Con l'Ordine veterinario territorialmente competente, dal quale è già partito un esposto alla Procura della Repubblica, l'ANMVI valuterà le modalità di ogni intervento utile al ripristino della legalità e alla tutela della Categoria. Il parere dei legali dell'ANMVI è integralmente pubblicato sul numero 38 di Professione Veterinaria.