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CASO SEBASTIANO, VETERINARI RINVIATI A GIUDIZIO

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Le associazioni animaliste aquilane comunicano la notizia che il Pubblico Ministero, della Procura di L’Aquila, dopo un anno di indagini, ha disposto l’atto di citazione a giudizio nei confronti del Dott. S. F., quale dirigente veterinario presso la Asl 4 di L’Aquila, A.C. e A. P., quali ausiliari in servizio presso la medesima struttura, per il reato di cui agli artt. 110, 544bis, 61 n.9 del C.P. perchè, agendo di comune accordo tra loro, tutti in violazione dei doveri inerenti il pubblico servizio, procedevano alla cattura del cane randagio, noto con il nome di Sebastiano, utilizzando metodi e sistemi di coercizione estremamente violenti e in adeguati per mancanza di necessità, sì da provocare all’animale lesioni consistite in: traumi esterni contusivo-compressivi, con relativi versamenti emorragici nel sottocute e a volte profondi al punto da interessare anche i piani muscolari di diverse aree del corpo; imponenti emorragie interne a livello toracico e lesione contusiva, con relativo infarcimento emorragico, dei muscoli addominali sovrastanti; lesione traumatica contusiva, con relativo infarcimento emorragico, dei muscoli addominali sovrastanti; lesione traumatica contusiva a carico di un tratto di 10 cm dell’intestino tenue; iperemia cutanea della parte superiore del collo presumibilmente dovuta a sfregamento (stretta del laccio); protusione del globo oculare sinistro con notevole iperemia della congiuntiva ed ematoma retro-orbitale; impronta dei denti sulla faccia dorsale della lingua con scollamento dell’epitelio linguale di presumibile natura traumatica intra vitam lesioni tali da cagionare la morte dell’animale per collasso cardiocircolatorio, all’interno del mezzo di trasporto dagli stessi utilizzato. I fatti risalgono al mese di luglio 2007, quando Sebastiano, uno dei tanti cani di quartiere della città, per raggiungere una cagna in calore dentro un recinto di una villa nei pressi di Via dei Giardini, aveva arrecato dei danni ad alcune macchine parcheggiate; per questo motivo era stato contattato il Servizio Veterinario affinchè prelevasse il cane e lo conducesse presso il Canile Sanitario presso l’ex presidio ospedaliero di Collemaggio, dove per non arriv mai vivo. Alla richiesta di spiegazioni il responsabile del Servizio Veterinario, Dott. Pierluigi Imperiale rispose inviando la carcassa del cane all’Istituto Zooprofillatico di Teramo per l’esame necroscopico che tuttavia confermava appieno la natura traumatica delle contusioni riportate dal cane. Due medici veterinari ASL della Asl, sono stati condannati in primo grado dal giudice Romano Gargarella a marzo 2007, per aver soppresso, senza necessità, 8 cuccioli randagi di Roio. ( fonte: animalieanimali.it)