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NUOVO ASSETTO ISTITUZIONALE PER L’ONAOSI

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Si è svolto ieri al Ministero della Salute l’incontro con tutte le rappresentanze delle professioni sanitarie (associative, istituzionali, sindacali e previdenziali) per discutere la bozza di riforma istituzionale dell’ONAOSI proposta dal Ministero della Salute, presenti i vertici dell’Opera. Per l’ANMVI è intervenuto il Presidente Carlo Scotti che ha portato il contributo dell’Associazione a un dibattito partecipato, nel corso del quale le professioni medica, veterinaria e farmacista - malgrado le divergenze d’approccio nei confronti dell’Opera per il passato- si sono disposte nel comune intento di definire il futuro della Fondazione. A partire dalla modifica del suo assetto istituzionale. Il decreto Legislativo 159/2007, prevede infatti alcune disposizioni urgenti fra cui “una riforma della fondazione finalizzata a rendere omogenea la sua disciplina a quella degli Enti assistenziali e previdenziali”. Il Ministero della Salute ha proposto un percorso di riforma dello Statuto che rientra nei poteri dell’attuale Consiglio di Amministrazione, “per dare continuità ai servizi già offerti ed estendere i compiti della Fondazione individuando nuove prestazioni di carattere assistenziale ai contribuenti finalizzate ad elevare i livelli di tutela dei professionisti che si trovano in condizioni di fragilità”. Si tratterà di ampliare la gamma di servizi offerti “attingendo in parte al patrimonio dell’Ente, liberandolo dai vincoli normativi che non consentono di utilizzare il patrimonio per la spesa corrente”, senza ricorrere all’aumento di contribuzione, fatti salvi gli equilibri di gestione, e “superando i rilievi ancor oggi posti circa una destinazione illegittima delle risorse laddove queste vengano erogate a soggetti diversi dagli orfani”; inoltre, si tratta di definire “un nuovo assetto istituzionale della fondazione che, nel rispetto del principio di rappresentanza proporzionale ponderata delle categorie soggette a contribuzione” (obbligatoria per i sanitari dipendenti e volontaria per i sanitari privati) preveda una netta separazione tra le funzioni di amministrazione e gestione e le funzioni di indirizzo e vigilanza da prevedersi quindi in capo ad organismi distinti”. Per il riassetto istituzionale dell’Ente, il Ministero ha proposto un Cda numericamente snello, di 9 componenti, che garantisca la rappresentanza di tutte le professioni coinvolte; l’ individuazione di un Consiglio di Indirizzo e Vigilanza di non oltre 35 componenti come organo di rappresentanza dei contribuenti, in maggioranza elettivi a composizione proporzionale e ponderata delle diverse professioni e all’interno di queste delle diverse tipologie di contribuenti; una quota minoritaria non superiore a un terzo di componenti del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza verrebbe definita sulla base di designazioni in capo alle Federazioni Nazionali degli ordini tenendo conto delle rispettive consistenze e Ministeri coinvolti al fine di valorizzarne le funzioni di garanzia; inalterata la composizione numerica del Collegio Sindacale, che prevede rappresentanti del Ministero delle Finanze, del Lavoro e tre componenti individuati dal Comitato di Indirizzo e di Vigilanza. Gli emolumenti verrebbero definiti secondo l’obiettivo di ridurre, fino al 50% rispetto allo storico, i costi complessivi in capo al CdA e al Consiglio di Indirizzo e Vigilanza limitando la corresponsione delle indennità di carica ai soli componenti del Cda, del Collegio Sindacale e riservando ai componenti del Consiglio di Indirizzo e vigilanza il solo recupero delle spese sostenute. La proposta del Ministero della Salute è stata approvata.