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LA TOSCANA E’ PRONTA PER L’INTRAMONENIA

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Il Tar della Toscana ha respinto il ricorso avanzato da un gruppo di medici senesi che chiedevano la sospensiva del termine per l'attivazione del nuovo regime dell'attività intramoenia, deciso dalla Regione Toscana con la delibera n.555 del luglio scorso Linee di indirizzo in materia di attività libero-professionale intramuraria della dirigenza sanitaria; cronoprogramma iniziative delle Aziende Sanitarie per la riconduzione dell`attività libero-professionale in spazi aziendali. La delibera prevedeva l’avvio del nuovo processo relativo alla libera professione. I sanitari senesi dovranno quindi far partire dal 1 ottobre l'attività negli spazi organizzati dall'Azienda ospedaliero universitaria senese dal primo ottobre. "La sentenza - afferma l'assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi - ci conforta. La Toscana, nel corso degli anni, ha utilizzato appieno i finanziamenti statali destinati all'intramoenia ed è in grado di dare un assetto definitivo all'attività. La delibera che abbiamo approvato nel luglio scorso, e che abbiamo discusso in modo approfondito con tutte le parti in causa - prosegue Rossi - secondo il metodo della concertazione fissa regole e criteri chiari e trasparenti, integra l'attività intramoenia con quella istituzionale, nel rispetto del cittadino e della sua esigenza di godere di una ulteriore opportunità assistenziale, e nel rispetto del medico e dalla sua professionalità. Abbiamo effettivamente tradotto il termine intramoenia in un'idea unitaria, funzionale e strutturale". Relativamente all’attività libero professionale in alcuni settori come la veterinaria, le linee guide della delibera 555 prevedono che venga disciplinata “nel rispetto della loro specificità, a livello aziendale, pertanto il rapporto fra Azienda e Organizzazioni Sindacali rappresentative della Dirigenza Medica Veterinaria e Sanitaria, e per gli aspetti di competenza, del Comparto, si intende regolamentato da vari accordi con le OOSS e dai CCNL per le materie e con le modalità in essi previsti”. Relativamente, infine, alla peculiare caratterizzazione della attività libero professionale medicina veterinaria, per le quali “è particolarmente labile il legame tra le caratteristiche proprie della attività ed il concetto strutturale di studio professionale o, di fatto, aree o settori di attività libero professionali non strutturate dall’Azienda perché di scarsa, o assente, rilevanza in regime istituzionale, le Aziende, con riferimento al principio di economicità, possono prevedere modalità di attuazione del diritto alla attività libero-professionale intramuraria dei dirigenti interessati, diverse dai contenuti delle seguenti linee di indirizzo”.