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NUOVI ORDINI IN SANITA’, APPROVATA LA LEGGE

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Il Senato della Repubblica ha approvato in via definiva, il Disegno di legge proposto dal Ministro della Salute Livia Turco, di proroga del termine temporale per l’attuazione della Delega al Governo finalizzata a predisporre uno o più Decreti legislativi per istituire gli Ordini delle Professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione . Il termine è stato portato fino al 4 marzo 2008 .Il Sottosegretario alla Salute Gian Paolo Patta ha rilasciato in merito la seguente dichiarazione. “La decisione assunta dal Senato, è la migliore testimonianza della determinazione del Governo per il reale rilancio delle professioni sanitarie. I lavori per rendere efficace l’esercizio delle delega inizieranno già dai prossimi giorni con dei concreti contatti con le Amministrazioni coinvolte per arrivare alla definizione di un testo condiviso da presentare al più presto alle Organizzazioni sindacali, alle Federazioni nazionali dei Collegi e alle Associazioni professionali, per richiedere le loro competenti osservazioni . Infatti, la volontà di regolamentare compiutamente l’esercizio professionale degli operatori sanitari, contrastando l’abusivismo a tutela dei pazienti è un interesse di tutto il Paese ” ha dichiarato il Sottosegretario alla Salute Gian Paolo Patta, che ha continuato osservando che “la nuova stagione delle professioni sanitarie si sta concretizzando seriamente con la realizzazione di tutta una serie di provvedimenti normativi ed amministrativi .” La Legge approvata ha conferito una delega al Governo sulla base di determinati princìpi e criteri direttivi, tra i quali in particolare: la trasformazione dei collegi professionali esistenti in ordini professionali, con l'istituzione di un ordine specifico per ciascuna delle citate aree di professioni sanitarie e con un'articolazione in albi separati per ognuna delle professioni previste; la possibilità di costituire un unico ordine per due o più delle aree di professioni sanitarie individuate; l'eventuale istituzione di ordine separati per le professioni i cui albi abbiano almeno 20.000 iscritti; l'aggiornamento delle figure professionali da includere; l'articolazione degli ordini, a livello provinciale, regionale o nazionale, in relazione al numero degli operatori.