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PROFESSIONI, REGIONI: MODIFICHE “IRRINUNCIABILI”

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Le Regioni e le Province Autonome pongono quindi al tema delle Professioni una particolare attenzione, come peraltro già evidenziato nel documento di proposta programmatica “Strategie per la valorizzazione della risorsa professionale nelle arti, mestieri e professioni”, approvato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome il 15 febbraio 2007. Per le Regioni il disegno di legge di delega sulle professioni intellettuali assume una rilevanza strategica, soprattutto nella prospettiva di un giusto disegno delle competenze in materia, come sancito nell’art. 117 della Costituzione. Gli emendamenti formulati dalle Regioni, pertanto, anche alla luce della competenza esercitata nella materia dell’istruzione e della formazione professionale e nella volontà di svolgere un ruolo di interlocuzione attivo con le amministrazioni centrali nella materia a legislazione concorrente delle professioni, si pongono come proposte tese a rappresentare adeguatamente il ruolo regionale. In questo senso, detti emendamenti sono stati formulati in sede di coordinamento tecnico e condivisi politicamente in sede di IX Commissione il 26 aprile scorso. Essi sono ritenuti irrinunciabili ai fini dell’espressione di un parere favorevole sul disegno di legge. Intanto, in Parlamento, la riforma delle professioni si è impantanata. In due mesi, ci si è limitati a quattro audizioni. L'impegno del Governo era di portare in aula il testo entro l'estate dopo che la Commissione aveva terminato l'esame del ddl Mastella e delle altre proposte unificate. Il relatore, Pierluigi Mantini, giustifica questi ritardi al quotidiano Italia Oggi con i tempi della politica e promette soluzioni rapide ai nodi storici della riforma e maggiormente messi in dicussione dal mondo professionale. " L'iter in Commissione si chiuderà entro la prima settimana di giugno - assicura Mantini- abbiamo già soluzioni pronte e presto finirà il tempo delle parole. Poi volenti o nolenti, tutti dovranno seguire la riforma. Che prevederà fra le altre cose, lo stralcio degli avvocati dalla legge, il cui Ordine verrà trattato a parte. L'autorizzazione preventiva sulla pubblicità per le professioni sanitarie. Infine eviteremo la delega in bianco e preciseremo il discorso sulla riduzione degli Ordini. La riforma che uscirà dal Parlamento, sarà insomma molto più condivisa, tanto che abbiamo ricevuto apprezzamenti anche dall'opposizione". Nel frattempo, è cominciato il conto alla rovescia per la raccolta delle firme da parte del CUP, che inizierà fra fine maggio e inizio giugno.