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FNOVI: ATTENTI ALLE CONVENZIONI

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Il 29 luglio la FNOVI ha diramato una circolare agli Ordini Provinciali sulle Convenzioni stipulate dai veterinari liberi professionisti, con riferimento al Codice Deontologico e ai poteri di controllo degli Ordini Provinciali. La circolare (n. 23/2003) ribadisce che le “prestazioni di carattere istituzionale, e per le quali le AA.SS.LL. si avvalgono anche di veterinari liberi professionisti, la Federazione ha sostenuto che le tariffe regionali applicate dai servizi delle AA.SS.LL. non possono essere automaticamente estese ai veterinari liberi professionisti in regime di convenzione”. Gli Ordini Provinciali “devono esaminare i contenuti delle convenzioni e/o contratti che i propri iscritti intendono sottoscrivere, e sono chiamati ad esprimere, ai sensi dell’art. 60 del Codice Deontologico, il loro parere vincolante su ogni convenzione, al fine di valutare anche il rispetto delle previsioni di cui agli artt. 68 e seguenti del Codice Deontologico”. In mancanza dell’approvazione dell’Ordine territoriale competente le convenzioni egualmente poste in essere espongono i medici veterinari a procedimenti disciplinari: “i singoli Veterinari che potrebbero vedersi respinto l’assenso alla sottoscrizione delle convenzioni e/o contratti o, ancor peggio, essere perseguiti con provvedimenti disciplinari per mancato rispetto sia della procedura del preventivo rilascio del nulla-osta alla sottoscrizione, sia per l’inosservanza dei minimi tariffari adottati dall’Ordine, qualora le tariffe applicate fossero inferiori”. Alla luce di quanto evidenziato dal Presidente D’Addario in questa circolare sono quindi da considerarsi invalidati quegli accordi di convenzione stipulati senza l’approvazione dell’ordine. E’ il caso della convenzione con medici veterinari liberi professionsiti, deliberata dalla Giunta della Regione Veneto nel marzo del 2003 per l’eradicazione di tubercolosi, brucellosi, leucosi e rinotracheite infettiva. Nella stessa circolare la FNOVI ricorda inoltre di aver suggerito al Ministero “l’opportunità di affrontare l’argomento in sede di Conferenza Stato – Regioni dove si potrebbe sancire la necessità di prevedere un trattamento economico che risulti congruo con un riconoscimento, da parte della Regione o delle AA.SS.LL. interessate, delle funzioni svolte al fine di facilitare gli interventi nel rispetto della normativa vigente”.