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ESAME DI STATO, TEST DEL “SAPER FARE"

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Entro settembre il Ministero dell’Università intende predisporre le linee guida generali della riforma dell’accesso alla professione. Ai primi di settembre, quindi, la FNOVI e la Conferenza dei Presidi realizzeranno un documento congiunto che riassumerà le proposte della veterinaria istituzionale in materia. E’ con questo impegno che si è concluso ieri l’incontro al Ministero dell’Università con il sottosegretario Maria Grazia Siliquini e le rappresentanze della FNOVI e della Conferenza dei Presidi. “La discussione si è incentrata, una volta stigmatizzata la necessità di impedire il proliferare delle facoltà, sull’esame di stato – ha spiegato il Segretario della FNOVI Aldo Vezzoni - sull’argomento c’è stata una larga intesa fra la Conferenza dei Presidi e la FNOVI. La verifica non deve essere un controllo del sapere ma del saper fare e quindi deve essere mirata a testare la preparazione professionale”. E sulla composizione delle commissioni d’esame, Vezzoni spiega che la previsione è quella di “una gestione paritetica fra Università e Professione, prevedendo che la Commissione d’esame sia costituita al 50% da rappresentanti universitari e al 50% della professione. Il Ministero dell’Università volendo stendere le linee guida della riforma dell’accesso alla professione entro fine estate, ha invitato la FNOVI e l’Università ad avanzare proposte entro i primi giorni di settembre. La posizione ufficiale della FNOVI adottata dal Comitato Centrale nella seduta del 25 luglio scorso richiede di disporre il blocco immediato della proliferazione delle Facoltà di medicina veterinaria; di riconsiderare la conversione di alcune facoltà in scuole di specializzazione; di razionalizzare l’Esame di Stato unificandolo a livello nazionale e conferendogli un’impronta più pratica; di istituire un praticantato obbligatorio prima dell’Esame di Stato. Inoltre, la FNOVI denuncia una proliferazione incontrollata di lauree brevi con competenze sovrapponibili a settori propri della professione veterinaria e richiede di iscrivere tali laureati agli albi dei medici veterinari, in un elenco speciale, oltre a prevedere anche per questi un esame di stato abilitante.