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TRENTINO: AL VIA L’ANAGRAFE CANINA

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Da oggi, inizia in Trentino Alto Adige il progetto sull’anagrafe canina. Un microchip contenente un codice, un archivio ben organizzato e consultabile anche in Internet ed un call center serviranno a eliminare il fenomeno del randagismo e più in generale per elevare la qualità del rapporto tra l' uomo ed il cane. Durante la conferenza stampa che si è tenuta il 19 luglio scorso, è stato sottolineato più volte dagli assessori provinciali all'ambiente, Iva Berasi e alle politiche sociali e alla salute Mario Magnani l’importanza fondamentale della collaborazione fra enti, organizzazioni, associazioni animaliste e naturalmente i proprietari dei cani. In sintesi, una volta trovato dalle autorità competenti, l'animale provvisto di microchip viene identificato. Dapprima si legge con apposito strumento il codice, quindi si consulta la banca dati via web (indirizzo www.anagrafecaninatrento.it ) previa autorizzazione all'accesso oppure chiamando il call center 800-904465. Quasi tutti i veterinari privati, nonché tutti quelli dell' Azienda sanitaria , si legge in un comunicato della Provincia autonoma di Trento, sono già in possesso dell'attrezzatura necessaria. Saranno poi dotati di lettori anche i principali comandi di polizia municipale. "Si tratta – ha commentato l'assessore Iva Berasi - anzitutto di una questione di civiltà. Grazie alla fattiva collaborazione dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari e dell'Ordine dei veterinari contiamo ora di incentivare l'anagrafe canina perché solo così sarà possibile prevenire il randagismo, scoraggiare il malcostume dell'abbandono degli animali. "Purtroppo – ha spiegato Iva Berasi – siamo l'unica Regione in Italia a non aver recepito con propria legge la 281 nazionale in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo, con grandi difficoltà; anche sotto il profilo della possibilità di intervenire per il risanamento dei canili o per il sostegno delle associazioni che da tempo sono intensamente impegnate su questo fronte” . L’assessore Berasi ha poi concluso affermando che a prescindere dall'obbligatorietà possono contare su un sistema collaudato e già attivo. Il meccanismo è stato illustrato ai presenti attraverso la " collaborazione" di due cuccioli di Rottweiler ai quali è stato applicato il microchip.