L’innalzamento del livello sanitario dell’allevamento è il contributo specifico del veterinario aziendale. Assumendo la direzione sanitaria dell’azienda, egli costituisce un raccordo con il servizio veterinario pubblico. Le sue competenze sono molteplici e dettagliate, così come i suoi doveri. Quanto al suo status, il veterinario aziendale è un “veterinario libero professionista esclusivo”.
Il traguardo è di quelli storici. La FNOVI, dopo anni di dibattiti in seno alla categoria veterinaria, convegni e riunioni, ha finalmente consegnato alla veterinaria italiana e al Ministero della Salute una proposta condivisa sul veterinario aziendale. Positivo il commento del Presidente ANMVI, Paolo Bossi: “Mi congratulo con i Colleghi del Comitato Centrale della FNOVI, che hanno saputo, dopo tanto tempo, trovare un’intesa sulla definizione di questa figura professionale”. Per Bossi, libero professionista buiatra, il testo messo a punto dalla FNOVI rappresenta” il primo passo per la valorizzazione della nostra professione e per il miglioramento della qualità dei nostri allevamenti rispetto a quelli europei. Mi auguro che il Ministero della Salute e Bruxelles contribuiscano a rafforzare questa figura”. E sulle competenze attribuite al veterinario aziendale, Bossi commenta: “ sono competenze che già oggi il libero professionista svolge in azienda, ma vengono rafforzate e consolidate da un riconoscimento formale. Metterei l’accento sul controllo del farmaco e sul benessere animale”.
La proposta della FNOVI sul veterinario aziendale è stata inoltrata ieri al Ministero della Salute.