Cernobbio. ''Finora sono stati effettuati oltre 1.370.000 test anti-prione - spiega l'esperta, responsabile del Centro di referenza per le encefalopatie spongiformi, a margine del Forum Sanita' Futura di Cernobbio - e si e' passati da 1,07 casi positivi su 10.000 nel 2001 a 0,48 nel 2002 a 0,25 nei primi mesi di quest'anno''. Il nostro Paese ''e' stato pronto ad affrontare l'epidemia, organizzando una rete di diagnosi e sorveglianza epidemiologica unica in Europa - sottolinea la Caramelli - in grado di controllare tutti gli ovini con piu' di 2 anni, abattuti nei macelli autorizzati''. Dall'andamento dei casi si nota anche una ''concentrazione di animali colpiti nelle regioni del nord-est. Una dato spiegabile con la concentrazione in queste aree di allevamenti intensivi'', prosegue l'esperta. ''L'efficacia e la trasparenza della nostra rete - conclude - rappresenta la migliore garanzia per la tutela dei consumatori''. (Adnkronos Salute)
Intanto il Ministero della Salute informa che un bovino femmina di sette anni, di razza Frisona italiana, proveniente da un allevamento della provincia di Brescia, è risultato non negativo al test rapido antiprione. Al 14 marzo scorso i casi accertati di BSE in Italia erano 90.
