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PER I VEGETARIANI LA FAO SBAGLIA

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In occasione del vertice mondiale della FAO, che si tiene a Roma in questi giorni, è stato presentato il "Progetto contro la fame" che prevede fra i possibili interventi l'introduzione nei paesi poveri del modello di allevamenti intensivi animali. Questa possibile soluzione è stata fortemente criticata dai vegetariani, sostenuti da numerose personalità del mondo della cultura e della scienza, in quanto a loro avviso l'introduzione degli allevamenti intensivi non migliorerebbe, ma anzi peggiorerebbe ancor di più, la grave situazione alimentare di molte popolazioni. Il veterinario Enrico Moriconi, Consigliere Regionale dei Verdi in Piemonte, in rappresentanza del Global Hunger Alliance, ha dichiarato: "Il principio è semplicissimo, i dati ufficiali delle nazioni dimostrano che nel mondo oggi si producono oltre 200 milioni di tonnellate di cereali. Oltre la metà, circa 145 milioni di tonnellate, servono ad alimentare gli animali da allevamento intensivo. Questi animali servono di nutrimento per 1 miliardo di persone umane. Con la metà dei cereali si sfama così solo un sesto della popolazione mondiale. Con 124 milioni di tonnellate di cereali (pari a quanto viene bruciato ogni anno nei soli allevamenti intensivi americani) si potrebbe invece dare da mangiare, in un anno, a 200 milioni di bambini ora mal nutriti". Secondo i vegetariani i 124 milioni di tonnellate di cereali, utilizzati negli USA per gli allevamenti intensivi e sottratti al consumo umano diretto, equivalgono ad una ciotola al giorno di riso, per un anno, per ogni essere umano. (tratto da ANSA - 11/06/02)