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ECM: IL CONFRONTO PARTE DA QUI

Nell’imminenza del Convegno “ECM PER CHI?” Aldo Vezzoni e Gaetano Penocchio intervengono sulla vetlink, la lista di discussione professionale dell’ANMVI, per chiarire quale sarà il punto di partenza del dibattito sull'ECM, promosso dall’ANMVI il prossimo 13 giugno, che consentirà alla Categoria di confrontarsi e definire comportamenti e strategie comuni. Scrive Aldo Vezzoni (Segretario FNOVI e Consigliere ANMVI): “La FNOVI è stata attivamente coinvolta dal Ministero, così come gli altri Ordini sanitari, e a parte la decisione d’istituire gli ECM che è stata un’espressa volontà del Ministero che ha imposto a tutti, la sua realizzazione fa conto sulla collaborazione a tutto campo delle istituzioni e delle organizzazioni sanitarie. La FNOVI ha già infatti delegato il suo rappresentante in seno alla Commissione Nazionale ECM e le consultazioni con gli uffici del Ministero sono quotidiane. Come categoria professionale sanitaria, non possiamo combattere una battaglia di retroguardia rifiutando gli ECM in assoluto, sia perché sappiamo tutti quanto sia importante l’aggiornamento per garantire una professione che lo Stato ci riserva in esclusiva, sia perché ci serve per poter essere all’altezza delle richieste della nostra clientela, sia perché saremmo l’unica categoria sanitaria a farlo. Possiamo e dobbiamo invece, in modo propositivo indirizzare gli ECM verso una realizzazione che: sia consona alle esigenze della professione veterinaria nei suoi molteplici aspetti; non sia succube di direttive studiate per altre categorie; non si presti a giochetti e furberie; sia gratificante dell’impegno formativo effettivamente svolto; tenga conto di forme di aggiornamento all’estero (per altro già contemplate); consenta uno sgravio fiscale e forme di agevolazione economica; sia governata da forme di autocontrollo della categoria che vigilino sulla corretta conduzione e realizzazione degli ECM. Rimangono comunque aperti molti aspetti, sia di tipo organizzativo-logistico, per una corretta valutazione degli eventi formativi e dei provider, sia per quanto riguarda i controlli sui crediti accumulati. In particolare per quanto riguarda il coinvolgimento delle ASL e degli Ordini al fine di una verifica effettiva degli ECM, mancano disposizioni in merito” . Gaetano Penocchio (Consigliere FNOVI) precisa inoltre: “Qualche tempo fa ho riportato a Cernobbio la posizione ufficiale della FNOVI. Nell'intervento evidenziavo le criticità ed i limiti del sistema non applicabile, così come costruito, alla veterinaria privata. In particolare sottolineavo che mentre per i veterinari pubblici gli obbiettivi formativi e le aree di intervento coincidono con l'organizzazione del lavoro e le aree funzionali, per il mondo libero professionale gli obbiettivi formativi risultano assolutamente generici e non congruenti con le reali necessità. Da qui la necessità di affidare alla professione stessa il compito di definire un modello integrato di formazione veterinaria che possa riconoscersi nel sistema. A tale progettualità sono chiamati ad un contributo la Federazione, gli Ordini, l'Università e le Società scientifiche e culturali (cui va riconosciuto il merito di aver assicurato fino ad oggi tutte le esigenze di aggiornamento nei diversi settori professionali).A breve un rappresentante della professione farà parte della Commissione Nazionale per l'ECM e sarà in grado di portare in quella sede le istanze della Categoria, rappresentandone gli interessi e le necessità; la ipotizzata raccolta di firme può rappresentare un evento suggestivo stimolante un "senso di appartenenza", ma non sortirà altri effetti di un qualche significato; la Categoria deve essere attenta e gestire con ogni mezzo questo sistema; se non sarà in grado di farlo il sistema ECM potrà in qualche caso rivelarsi inutile e in qualche altro caso addirittura dannoso per tutti”.