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UNA TASSA SULLA SICUREZZA ALIMENTARE

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Un aumento di 5 centesimi al chilo sulle carni, secondo il Ministro delle Politiche Agricole Alemanno, procurerebbe un gettito annuo di 67 milioni di euro e sarebbe un provvedimento utile “perché l’aumento dei finanziamenti previsti dal decreto anti BSE non è sufficiente”. Ieri, al convegno della Coldiretti a Milano il Ministro Sirchia ha approvato l'idea di Alemanno dichiarando: «La qualità ha un prezzo. Non c'è dubbio. Se la sicurezza, che è qualità, comportasse anche da parte degli allevatori e di tutta la catena un impegno, una garanzia in più sulla sicurezza, io credo che molti italiani sarebbero anche felici di spendere qualcosa in più». Decisamente contrarie invece le associazioni dei consumatori e la produzione. Contrari gli stessi veterinari. Spiega Alberto Casartelli, Presidente della Commissione ANMVI per la BSE: " La sicurezza alimentare non si paga e non può ricadere sui consumatori. Non la si garantisce con maggiori controlli, ma con un diverso sistema di produzione e di epidemio-sorveglianza. La BSE è soprattutto un problema sanitario. Serve più chiarezza sulle competenze istituzionali e su chi deve mettere mano ai provvedimenti”. E aggiunge: “E’ troppo facile pensare che la sicurezza alimentare vada ricercata solo sulla carne bovina. La questione è più ampia”. Perplesso anche il Sottosegretario alla Salute Cursi. Il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti da Ottawa rimanda ogni valutazione al suo rientro a Roma.