Infatti, la differenza fra il lavoratore dipendente e il professionista autonomo risiede nel presupposto dell’”organizzazione”, sia pur minima. L'Agenzia esenterebbe soltanto quelle attività artistiche o professionali esercitate da collaboratori coordinati e continuativi, senza impiego di mezzi propri, o prestate occasionalmente.
Questa posizione contrasta in sostanza con la sentenza 156/2001 della Corte Costituzionale che al contrario riteneva che l'attività di libera professione potesse essere svolta senza organizzazione e per tanto l'applicazione dell'IRAP dovesse tenere conto della diversità dei casi e delle situazioni.
Il dibattito si esaurirà soltanto se il Governo manterrà la promessa di togliere al più presto questa imposta.