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RICETTE IN BIANCO: INFRAZIONE PENALE

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Sono numerosi i medici veterinari che hanno denunciato all’ANMVI il comportamento scorretto, e certamente in violazione del codice deontologico, di alcuni colleghi che si prestano a grossisti o distributori di farmaci a firmare ricette in bianco o pre-compilate spesso senza neppure essere a conoscenza della finalità o dell'acquirente. Questa disponibilità viene ovviamente retribuita in termini forfettari o un tanto a ricetta, il più delle volte senza alcuna documentazione.
Molto simile, e certamente non meno grave, è la situazione di alcuni Colleghi dipendenti di aziende mangimistiche che propongono agli allevatori i propri prodotti, rendendosi in cambio disponibili a firmare ricette su richiesta dello stesso cliente a volte senza preventiva disamina dei problemi sanitari da affrontare. In molti casi si profila uno sfruttamento del medico veterinario, sia esso diretto o indiretto o che trovi il professionista disposto ad accettarlo per lucro o per necessità.
La FNOVI chiarisce: “Costituisce senza dubbio infrazione, anche di natura penale la sottoscrizione di una ricetta in bianco da parte del Medico Veterinario. Infatti, è certo colui che effettua la sottoscrizione (senza compilare la ricetta) non ha visitato l’animale nè tantomeno ha fatto diagnosi. Per il compilatore non veterinario della ricetta firmata in bianco tale operazione costituisce infrazione di natura penale ( ex art. 348 CP) e per il sanitario evento penale, quale concorrente del predetto reato”.
La FNOVI ricorda anche che ai sensi dell’art. 18 del Codice Deontologico “il medico veterinario è tenuto a conoscere la composizione, le indicazioni, le controindicazioni e le interazioni dei prodotti che prescrive”.