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SEQUESTRI NAS IN ALLEVAMENTI BOVINI

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Una notevole quantità di materie prime farmaceutiche, medicinali e sostanze ormonali, per diverse tonnellate, sono state sequestrate dai Carabinieri del Nas di Brescia in una vasta serie di perquisizioni, avvenute tra domenica e lunedì scorsi, in allevamenti, aziende produttrici di mangimi, studi veterinari di numerose province del nord Italia (Alessandria, Brescia, Bergamo, Cremona, Cuneo, Forlì, Mantova, Milano, Modena, Padova, Pordenone, Ravenna, Rimini, Torino, Treviso, Varese e Venezia). L'operazione, che si è svolta in collaborazione con i Nuclei antisofisticazione del Nord Italia coordinati dai Nas di Milano, è avvenuta in esecuzione di 53 provvedimenti di perquisizione emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brescia, per reati associativi connessi alla sofisticazione di carni destinate al consumo alimentare umano. Secondo l'accusa, i farmaci e le sostanze ormonali sequestrate erano destinate a determinare la crescita artificiosa delle masse muscolari degli animali da carne.
Tra le materie prime farmacologicamente attive rinvenute: aspirina di provenienza cinese e amossicillina triidrato, i cui utilizzi sono vietati in zootecnia e tra i farmaci ad uso veterinario.
“Purtroppo - dice Mario Valpreda, responsabile dei servizi veterinari del Piemonte - si tratta di pratiche diffuse negli allevamenti che possono essere sconfitte solo con una capillare rete di controlli che l’attuale piano residui non riesce a garantire”.
In Piemonte su 400mila bovini macellati si effettuano solo 3mila analisi: “Troppo poche –continua Valpreda- per stabilire l’entità del fenomeno e frenarlo. Occorre che i Ministeri competenti prendano coscienza che una parte degli animali da reddito è sottoposta a bombardamenti e ne studino i rimedi”. In Lombardia, gli fa eco il Collega Cesare Bonacina: “I dati confermano l’importanza dei controlli, ma comunque va detto che da qualche anno, con la contemporanea introduzione dei tempi di sospensione, la situazione è migliorata".