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ECM: LA POSIZIONE DELL’ANMVI

Pur riconoscendo la necessità di aggiornamento per il medico veterinario in ragione del suo ruolo sanitario, l’ANMVI ha sempre espresso riserve e perplessità sul principio dell’obbligatorietà ex lege e sui criteri di verifica e controllo basati sull’accumulo di crediti. Tuttavia, a questo proposito, il programma di educazione continua in medicina approntato dal Ministero non ammette revisioni del suo attuale impianto (da completare), sia per i consensi incontrati in ambito sanitario nazionale, sia per le sollecitazioni a regolamentare la formazione continua provenienti dall’Unione Europea.

L’ANMVI ha comunque condiviso le osservazioni che la stessa categoria dei medici ha avanzato al Ministero e che quest’ultimo ha in parte recepito nell’avvio a regime del programma ECM:
a) L’opportunità di una graduale assegnazione del numero di crediti da accumulare nel quinquennio 2002-2006: 10 nel 2002, 20 nel 2003, 30 nel 2004, 40 nel 2005 e 50 nel 2006.
b) L’importanza del riconoscimento dell’aggiornamento a distanza, che sarà definito nel secondo semestre del 2002. Per molti Colleghi liberi professionisti la formazione a distanza significherà la possibilità di aggiornarsi senza vincoli di tempo e di spazio.
c)La necessità di definire gli obiettivi formativi di ciascuna categoria professionale sulla base delle sue specifiche competenze ed esigenze.
d)La possibilità per i liberi professionisti di recuperare fiscalmente l’investimento nell’aggiornamento obbligatorio.
e)La revisione della delega alle Regioni della gestione del programma ECM, per evitare sperequazioni nella formazione sul territorio.

Le Associazioni Federate ANMVI svilupperanno iniziative di aggiornamento su tutto il territorio nazionale, anche in collaborazione con gli ordini provinciali e le università, continuando ad offrire numerose iniziative di qualità e specifiche per ciascun settore d’interesse, che permetteranno di conseguire il punteggio richiesto dall’ECM con investimenti contenuti.

In conclusione, l’ANMVI ritiene che, indipendentemente da legittime considerazioni sull’impianto tecnico del programma ECM, la Categoria debba condividere l’assunto, deontologicamente previsto dal suo stesso Codice, secondo il quale la professione medico-veterinaria deve basare la propria serietà, affidabilità e dignità sull’esercizio competente, preparato e coscienzioso della professione.