Non si può certo dire, a questo proposito, che il Ministro Sirchia abbia preso sottogamba la problematica dei rifiuti sanitari, considerato che già poco tempo orsono ha annunciato di voler raccogliere in un Testo Unico tutta la normativa sui rifiuti per una più razionale organizzazione della materia!
Il 26 giugno dell’anno scorso è uscito un decreto (il 219) che è servito a darci la consapevolezza di quali siano i paletti entro cui stare per essere dalla parte della ragione in tema di rifiuti sanitari prodotti da attività veterinarie.
Siamo quindi arrivati, dopo questo iter durato un anno, alla concretizzazione dei nostri sforzi: sono state contattate numerose ditte in tutta Italia, sono state fatte presenti le condizioni a cui si riteneva interessante una eventuale collaborazione, sono state contestate, leggi alla mano, tutte le loro eccezioni. Alla fine alcune aziende hanno aderito all’invito di formulare una proposta che sarebbe stata, poi, valutata dagli interessati per la qualità del servizio offerto e per l’entità del prezzo richiesto. Qualche trattativa è stata già chiusa, in altri casi devono essere definiti ancora alcuni dettagli, in altri ancora si è allo stadio embrionale. Qualche ditta, infine, risponderà probabilmente in tempi a venire, con il giusto ritardo che è stato un denominatore comune di questa operazione. Io, personalmente, ho profuso parecchie energie per acquisire una normativa complessa ed in costante evoluzione, ma poco avrei potuto fare senza l’aiuto di un collega, Remo Accorsi, che mi ha dato un aiuto fondamentale e che, perciò, vorrei ringraziare qui pubblicamente. A breve, nei dettagli, le condizioni proposte dalle varie ditte.