La sua grande passione erano infatti il lavoro di laboratorio e gli studi sulla riproduzione negli animali. Aiutato, poi, dall'enorme cultura dei veterinari inglesi sulla fecondazione artificiale in campo zootecnico, ha cominciato gli esperimenti sull' uomo, con il primo tentativo di fecondazione in vitro con ovociti di donna. Nel 1978 la svolta: primi impianti, in utero, di ovuli fecondati in provetta, che, nove mesi dopo, sono stati coronati dal successo della nascita di Louise, la "prima bambina in provetta".
E sulla clonazione animale, Edwards dichiara: "La clonazione è affascinante: nessuno scienziato può fare a meno di pensarci. Dolly sembra felice e non è nemmeno nata vecchia, come molti sospettavano, e per di più ha già prodotto figli. Io penso che si debbano studiare ancora le tecniche di clonazione sugli animali, almeno per altri cinque anni. Poi si ridiscuterà».
La clonazione potrebbe portare alla "possibilità di costruire banche di tessuti. La clonazione ci ha insegnato che una cellula adulta può ritornare a uno stadio primitivo e poi specializzarsi di nuovo e dare origine a un tessuto qualsiasi. Credo che in futuro il trapianto di organi diventerà obsoleto".