In Commissione Cultura al Senato sono stati presentati 65 emendamenti alla legge delega per la riforma dell'accesso a medicina, medicina veterinaria e odontoiatria. Modifiche e bocciature all'impianto della riforma, basata su un primo semestre a libera iscrizione, comune ai tre corsi di laurea. Dubbi sulla sostenibilità finanziaria e sulle garanzie di selezione.
Sono 65 gli
emendamenti depositati in 7°Commissione Cultura al Senato alla delega al Governo per la riforma dell'accesso ai corsi di laurea in medicina, odontoiatria e medicina veterinaria. La legge delega consta di tre articoli che incaricano il Ministero dell'Università all'emanazione di uno o più decreti attuativi.
Gli emendamenti si riferiscono al
testo unificato adottato come testo base dalla 7° Commissione e sono stati depositati alla presenza del Sottosegretario per la cultura
Lucia Borgonzoni, nella seduta del 15 maggio, quando la Presidente
Giulia Cosenza (FdI) ha riferito del
parere "non ostativo ma con osservazioni" della Commissione Affari Costituzionali.
Bocciature - Non mancano, da parte dell'opposizione, emendamenti interamente soppressivi del meccanismo del primo semestre. Una bocciatura di fatto della riforma dell'accesso che si caratterizza per la libera iscrizione, senza limiti numerici, ad un primo semestre di studi comune ai tre corsi di laurea e che rinvia al secondo semestre la selezione degli studenti.
Materie di studio del semestre libero- Il testo base prevede che il primo semestre sia comune a tutti i corsi di laurea, con "discipline qualificanti comuni". Varie proposte emendative intervengono su questo passaggio della riforma, suggerendo di inserire "anatomia" o "almeno una disciplina caratterizzante ciascun corso di studio". Dall'opposizione arriva la richiesta di non consentire che il primo semestre possa svolgersi a distanza, con espressa preclusione per le università telematiche, comprese quelle legalmente riconosciute.
Ammissione al secondo semestre- Il testo base prevede che l'ammissione al secondo semestre sia subordinato ad esami di profitto. Fra gli emendamenti si suggerisce di modificare l'ammissione tenendo anche conto del numero di posti disponibili determinati secondo il fabbisogno di personale medico-sanitario. L'ammissione dovrebbe dare la priorità agli studenti con la media più alta "fino ad esaurimento dei posti disponibili". Suggerito anche di "introdurre un sistema di monitoraggio, in collaborazione con il Ministero della salute, al fine di intervenire a sostegno degli ambiti di specializzazione in cui si registrano le eventuali carenze".
Trasferimento di sede- Si chiede di favorire, tramite incentivi e borse di studio, il trasferimento degli studenti - a partire dal secondo anno di corso- in sedi universitarie collocate nelle regioni con il maggiore fabbisogno di professioni sanitarie, "con l'impegno a proseguire il corso di studi e l'attività professionale in quei territori".
Cinque medici ogni mille abitanti- L'opposizione suggerisce di potenziare la programmazione in relazione al fabbisogno "al fine di assicurare il raggiungimento, entro il 2028 e in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, di un numero di medici non inferiore a cinque ogni mille abitanti e di un numero di addetti alle professioni sanitarie adeguato ad assicurare la piena effettività dell'accesso ai servizi sanitari in modo uniforme su tutto il territorio nazionale".
Fabbisogno SSN e non solo- Le proposte emendative intervengono anche sui criteri di determinazione del fabbisogno, tenendo conto non solo del SSN, ma anche "del fabbisogno di professionalita' del sistema sociale e produttivo" come vuole la legge agosto 1999, n. 264 (Norme in materia di accessi ai corsi universitari).
Orientamento- Per orientare ai corsi di laurea e per sviluppare le vocazioni professionali, si suggerisce che i percorsi di orientamento siano attivati solo nell'ultimo anno di scuola secondaria ( non nel triennio finale) prevedendo anche un tirocinio pratico.
Allungare i tempi della riforma - allungare i tempi di entrata in vigore della riforma, dando più tempo al Ministero dell'Università per l'emanazione dei decreti attuativi e posponendo alla loro entrata in vigore la possibilità per gli studenti di iscriversi ai corsi di laurea.
Sostenibilità finanziaria del semestre libero- Il primo semestre libero e comune ai corsi di laurea solleva dubbi di sostenibilità finanziaria. Fra gli emendamenti ricorre la richiesta di individuare criteri di sostenibilità per l'iscrizione al primo semestre "che siano commisurati alla disponibilità dei posti dichiarata dalle università". La preoccupazione finanziaria è palese anche nel parere votato dalla Commissione Bilancio del Senato. Tra i vari principi della delega, è previsto che il numero degli iscritti al primo semestre "non sia considerato ai fini del riparto annuale del Fondo per il finanziamento ordinario delle università". La Commissione Bilancio attende dal Sottosegretario al Mef Federico Freni riscontri sulla sostenibilità finanziaria della riforma e in particolare di verificare che non si creino squilibri per i bilanci delle università. Con modalità di accesso meno stringenti, ci sarà un numero maggiore di iscritti ai corsi di laurea.
Università, come cambia l'accesso a Veterinaria TESTO_UNIFICATO_ADOTTATO_DALLA_COMMISSIONE_copy.pdf74.41 KB